Fernando Zilio e i dipendenti della Camera di commercio di Padova a Roma per non scomparire

 

Sono partiti nel bel mezzo della notte alla volta della capitale e partecipare, più convinti che mai, alla manifestazione nazionale organizzata dai dipendenti delle Camere di Commercio italiane e dell’intero Sistema camerale nazionale assieme alle sigle sindacali di categoria Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl, in aperto dissenso al Dl 90/2014 in merito alla riduzione del diritto annuale e alla proposta di passaggio delle funzioni del Registro imprese al Ministero dello Sviluppo economico senza, peraltro, nessuna indicazione sul futuro del personale coinvolto.
Questa mattina, in Piazza di Pietra a Roma, a due passi da Montecitorio, circa 2 mila lavoratori delle Camere di Commercio provenienti da tutta Italia si sono riuniti per difendere professionalità e posto di lavoro e chiedere al Governo Renzi di ritirare i provvedimenti di dimezzamento del diritto camerale e rivedere la bozza di legge delega che rischia fortemente di azzerare l’intero sistema camerale nazionale.

Fra questi c’era anche una corposa delegazione di dipendenti della Camera di Commercio di Padova, che ha marciato per le strade di Roma sino a Piazza di Pietra. Un’iniziativa che fa seguito alla mobilitazione sul territorio padovano e alla raccolta firme per richiedere la cancellazione dell’Art. 28 del Dl 90. Con quell’articolo, fortemente e incomprensibilmente voluto dal Governo Renzi, è stato infatti previsto il taglio del 50% degli oneri camerali e quindi della principale fonte di sostentamento di un sistema di servizi utile ad aziende che, come emerso da una recente indagine di Confcommercio, per oltre il 70% lo ritengono indispensabile, apprezzandone la qualità dell’offerta. Anche una recente indagine di Unioncamere Veneto e CGIA di Mestre ha messo in luce tutto il valore del sistema. I manifestanti padovani si sono fatti sentire per le strade di Roma al grido-slogan di “Caro Renzi, giù le mani dai tesori delle Camere di Commercio”.

Tra i manifestanti era presente anche il Vice Segretario della Camera di Commercio di Padova, Andrea Malagugini, il quale sottolinea la delicatezza della situazione per il futuro dei servizi erogati alle imprese:
“Ben vengano le riforme, purché siano espressione di processi razionali e condivisi e non di azioni improvvisate e dagli esiti incerti. Oltre alla preoccupazione per l’occupazione del personale di tutto il sistema camerale, che conta oltre 10.000 lavoratori, sono forti le perplessità per i risultati di questa riforma, se siano o meno a favore delle imprese e del sistema economico. A fronte di una riduzione quasi insignificante del diritto annuale che le imprese versano, con il venire meno delle Camere di Commercio potrebbe scomparire il soggetto principale che da decenni promuove e sostiene il sistema economico territoriale tramite il supporto al credito, all’internazionalizzazione, l’arbitrato e la conciliazione. Pensare anche alla sola riduzione della funzionalità ed efficienza del Registro Imprese, tenuto in questi anni con le più avanzate tecnologie informatiche dalle Camere di Commercio, è un aspetto che fa temere circa la tenuta dell’intero impianto su cui si fonda il nostro diritto commerciale”.

Durante la manifestazione i dipendenti camerali hanno per questo puntato i fari sulla necessità di riformare le Camere di commercio senza penalizzare il mondo delle imprese, di razionalizzazione le Aziende speciali, e di promuovere sinergie e la messa in comune di funzioni tra Unioni regionali e Camere di commercio provinciali. Il tutto nell’ottica del ridisegno della rete dei servizi in funzione dell’innovazione produttiva e del riassetto istituzionale e amministrativo del territorio. Ora la palla passa al Parlamento, nella speranza che la manifestazione odierna faccia fare dietrofront al Governo Renzi.

Nel frattempo, oggi pomeriggio alle ore 14,30 il Comitato esecutivo dei presidenti delle Camere di Commercio italiane incontra presso la sede di Unioncamere a Roma le Segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil Funzione Pubblica per fare il punto sulla situazione.