Fidia sbarca al Nasdaq grazie all’acido ialuronico

 

E pensare che c’era chi una decina di anni fa la dava per spacciata. Ed invece adesso Fidia, l’azienda farmaceutica di abano Terme sbarcherà al Nasdaq. DIl primo boom lo ebbe con la pelle artificiale, ora punta sull’acido ialuronico, quello diventato popolare con le applicazioni estetiche: in realtà è un componente chiave dei tessuti connettivi che conferisce alla pelle proprietà di resistenza e mantenimento della forma (la sua mancanza determina infatti un indebolimento della cute spianando la strada alle rughe e ad altri inestetismi).”Contiamo su una sessantina di brevetti internazionali – spiega al Sole24ore Lanfranco Callegaro, chief operating officer della Fidia – che ha fatto gola all’americana Anika Therapeutics del Massachusetts, un’azienda localizzata nel distretto Usa del biotech. Al punto da convincere il top management della società leader nello sviluppo di prodotti innovativi nella cura e nella rigenerazione dei tessuti a partire da Boston per arrivare ad Abano Terme e convincere gli imprenditori della P&r holding che controllano la Fidia a cedere la Fab (Fidia advanced biopolymers)”.
Ma la peculiarità dell’operazione, come aggiunge Mauro Brunelli, responsabile merger & acquisition della Mittel (la società che ha fatto da advisor nell’intesa), consiste non tanto nella vendita, quanto nelle modalità della transazione che ha consentito alla Fidia di diventare il primo azionista della società americana quotata al Nasdaq.
«In effetti – racconta Callegaro – cercavamo da tempo una traiettoria di sviluppo che ci consentisse di decollare a livello globale dove già realizziamo il 45% del business. E, dopo un paio d’anni di ricerche, l’abbiamo appunto trovata nella società Usa. Infatti, nell’accordo di vendita della Fab ci sono anche altri otto contratti con intese di commercializzazione all’estero dei nostri prodotti, di fornitura, di produzione, di sfruttamento dei marchi, ecc. Inoltre la società Usa si è impegnata a potenziare il sito di Abano Terme facendone la base per le sue attività Ue. Rafforzati dall’intesa continueremo a svilupparci all’estero. Abbiamo aperto in Cina, a Shangai. La prossima mossa sarà l’espansione nell’Europa dell’Est».
La cessione da parte di Fidia della controllata di medicina rigenerativa è avvenuta per 34 milioni di dollari. Il pagamento è stato effettuato per 17,1 milioni di dollari in contanti. Per il rimanente 50% la Fidia ha ottenuto 1.981.000 azioni Anika (pari a circa il 14,7% del capitale sociale).
«Con questa operazione Fidia – spiegano i vertici dell’azienda veneta – prosegue con successo sia nel piano di concentrazione delle attività sia nella propria strategia di espansione geografica attraverso alleanze con società operanti su frontiere considerate non ancora abbastanza presidiate».