Francesca Gislon Sindaca: “Lavoro agile per metà dei dipendenti comunali sarebbe risparmio per la città”

 
“Padova deve darsi un obiettivo nei prossimi 5 anni: quello di dare la possibilità ai dipendenti che ne facciano richiesta di lavorare in maniera agile, per obiettivi, lontano dall’ufficio. Se riuscissimo a coinvolgere in questo progetto metà dei dipendenti avremmo 800 persone più felici, centinaia di auto in meno in giro per Padova, e probabilmente pratiche che arrivano in maniera più rapida al cittadino. Ed un risparmio che potrebbe essere stimabile in oltre un milione di euro l’anno di spese generali ed altrettante riallocate sulla spesa del personale, se tutto andasse a regime con 800 dipendenti in media in lavoro agile”.
A dirlo la candidata sindaca Francesca Gislon in relazione all’appello per una rimodulazione degli incentivi ed una valorizzazione dei dipendenti comunali lanciato nei giorni scorsi dalla delegata della Funzione pubblica della CGIL Alessandra Stivali.
“Il milione di euro risparmiato con una rimodulazione delle spese per il personale – spiega Francesca Gislon -, di concerto con le Rappresentanze sindacali, il Comune potrebbe destinarlo all’incentivazione delle persone più capaci e produttive, innescando un circolo virtuoso dal basso che secondo me porterebbe a rivoluzionare in positivo, senza scossoni, il rapporto tra i cittadini ed i dipendenti del Comune. Praticamente uno stipendio in più per la metà dei lavoratori più operosa, che si produrrebbe senza aumentare di un centesimo la spesa corrente, anzi tagliandola.
Accolgo con piacere lo stimolo lanciato a mezzo stampa nei giorni scorsi da Alsessandra Stivali, segretaria generale della Funzione Pubblica della CGIL, il metodo che rende vincenti grandi aziende come Toyota e Google è appunto quello di creare un ecosistema favorevole all’innovazione ed al miglioramento inesorabile e progressivo delle procedure, con un ascolto costante delle istanze di tutti i livelli dell’organizzazione. E questa è la filosofia che porteremo nel riassetto della macchina comunale dal 12 giugno.
Credo che merito ed efficienza siano due parole che si debbono usare più spesso quando si pensa alla macchina comunale, che nel suo funzionamento di fondo, in alcuni settori, è ferma al secolo scorso, non per inerzia della base dei lavoratori, che anzi ha dimostrato al tempo del Covid di saper rispondere con solerzia e spirito di sacrificio alle emergenze, ma perchè non si ha il coraggio di sperimentare formule nuove. Questo cambiamento, gentile e utile all’intera città, è uno dei perni del nostro programma”.