Francesco Peghin contrattacca sulla terza linea del tram: “E’ possibile cambiare senza perdere finanziamenti”

 
Se il sindaco uscente in piena campagna elettorale si preoccupa di far fare un sondaggio sul gradimento dei padovani in merito a una decisione che ha già assunto, vuol dire che nei cinque anni che ha governato non ha mai chiesto il parere dei cittadini e tantomeno ha avuto interesse a condividere con la città un progetto tanto importante. Dunque, nulla di nuovo. Se non la conferma dell’arroganza con cui l’amministrazione di centrosinistra ha amministrato Padova. Del resto, cosa serve a tre settimane dal voto sapere che opinione hanno i padovani? Serve solamente a sostenere la propria idea, presentandola come condivisa dall’intera città. Grazie sindaco uscente e grazie sindaco ombra per aver confermato ancora una volta quello che sosteniamo da settimane, e cioè che Padova è governata dalle stanze del Palazzo senza rispetto per la democrazia. Certo che il ricercatore, reale o farlocco che sia, che ha formulato queste domande, dovrebbe ripassare meglio alcune regole basilari sulla costruzione dei sondaggi.
 
A meno di tre mesi dalle elezioni, con la scusa dei tempi dettati dal PNRR e anche per far dimenticare i pasticci fatti sul precedente appalto, il Comune ha accelerato sulla terza linea del Tram Rubano – Vigonza sostenendo che non sia possibile cambiare il sistema Translohr senza perdere i finanziamenti. Non è così poiché l’attuale bando considera finanziabili anche altri sistemi di trasporto rapido di massa. Continuare a puntare su un mezzo di trasporto pubblico ormai obsoleto come l’attuale tram monorotaia (non più in produzione), porterà nei prossimi anni forti criticità sulla viabilità ordinaria e sulla qualità della vita dei residenti.
Gli studi più recenti dicono infatti che i mezzi più graditi e meno impattanti per la città, per ottenere una mobilità migliore e insieme un beneficio contro l’inquinamento, sono quelli elettrici. A questo proposito voglio ribadire che cambiare si può, senza perdere i finanziamenti del PNRR. Nella nostra città non solo è necessario, ma è anche possibile riprogettare il trasporto pubblico come nelle grandi capitali europee. Ed è questo il mio obiettivo: avere a Padova una mobilità veloce, integrata e sostenibile.