Fratelli d’Italia (Fdi) denuncia: “Moldavi discriminati: a Padova non è ancora crollato il muro di Berlino”

 

“Porteremo i servizi anagrafici del Comune di Padova in questo secolo. Purtroppo a causa di una circolare ministeriale con la testa ancora a prima della caduta del muro di Berlino, i cittadini di nazionalità moldava vengono penalizzati. Si tratta di oltre quattromila persone che se nel passaporto italiano risultano nati in Moldavia nella carta d’identità risultano nati in Urs perché si vedono applicare una circolare ministeriale del 1978, praticamente mia coetanea: vi pare possibile?”. A dirlo Marina Buffoni, ex assessore della giunta Bitonci e candidata nelle fila di Fratelli d’Italia al consiglio comunale. Marina Buffoni ha sollevato la questione della stramba indicazione “Urss” che viene applicata di fianco alla dicitura Moldavia per i nati nelle città appartenenti al blocco ex sovietico. Un tipo di indicazione peculiare, che secondo quanto appurato dalla candidata Buffoni, riguarderebbe solo il comune di Padova mentre altri comuni riconoscono la Repubblica di Moldavia senza ulteriori orpelli storici.
“Sembra una barzelletta, qualcosa di folcloristico – spiega Marina Buffoni – ed invece questo particolare crea problematiche per i cittadini ad esempio nelle pratiche relative ai mutui o ai rapporti di lavoro, a causa dell’incongruenza dei luoghi di nascita. Ci impegniamo a rimuovere questa bizzarria nei primi cento giorni della nuova amministrazione”.
Secondo le statistiche comunali aggiornate allo scorso anno, i cittadini di nazionalità moldava residenti nel Comune di Padova sono oltre 4500. Una delle comunità più numerose dopo quella romena.
“Ed una delle comunità più operose – sottolinea Gabriele Zanon, candidato di Fratelli d’Italia al Consiglio comunale in tandem con l’ex assessore Buffoni – siamo convinti che questo caso di ottusità burocratica possa essere rimosso agevolmente. Purtroppo capita che ci siano dirigenti e funzionari che preoccupati solo delle formalità del secolo scorso, complichino la vita ai cittadini che pagano con le tasse loro lo stipendio, anzichè risolvere i problemi. Occorre puntare ad una semplificazione del rapporto cittadini – burocrazia, e su questo impegno incentreremo la nostra attività in Consiglio comunale”.
A segnalare la problematica allo sportello Sos cittadino di via Buonarroti, quartiere generale di Fratelli d’Italia in quartiere Arcella è stata Svetlana Dolomita, cittadina italiana di origine moldava. “Ci sentiamo cittadini di serie b – ha spiegata la donna residente da anni a Padova – noi ci sentiamo cittadini padovani a tutti gli effetti, e questo tipo di resistenza da parte dei funzionari e richiamare ancora il blocco sovietico proprio non la capiamo”.

Nella foto da sinistra Gabriele Zanon, Svetlana Dolomita e Marina Buffoni