Green Transition: tra i falsi miti delle rinnovabili e il ruolo della geotermia

 

La transizione energetica, ovvero il fenomeno che punta ad un uso sempre più frequente delle energie rinnovabili, sta prendendo piede in tutto il mondo. Esistono ancora, però, alcuni falsi miti che necessitano di essere sfatati quanto prima e di essere sostituiti con informazioni accurate. Uno tra i più diffusi, ad esempio, è quello relativo al costo dell’energia rinnovabile, giudicato spesso, in modo erroneo, troppo alto. Tale costo, al contrario, sembra esser diminuito rapidamente e l’energia geotermica, che utilizza il calore della terra come risorsa, ne è la testimonianza, in quanto rappresenta un ottimo esempio di convenienza.

Falsi miti da sfatare

Come anticipato, una delle credenze più comuni in fatto di energie rinnovabili è quella che le definisce come ancora troppo costose, nonché principali responsabili del caro bollette e dell’aumento delle spese familiari e aziendali. Quello che invece bisognerebbe considerare, è che attualmente, queste, grazie alla loro diffusione su scala mondiale e alla presenza di specifiche agevolazioni, hanno subito una palese riduzione dei costi. Dunque, il ricorso a specifiche tecnologie come ad esempio il fotovoltaico e l’eolico, dal punto di vista economico (e non solo) risulta essere vantaggioso e non, come detto, sconveniente.

A seguire, un altro falso mito che vale la pena sfatare, riguarda l’affidabilità delle energie rinnovabili. Se è vero che alcune fonti rinnovabili possono essere meno affidabili di altre (come il vento o la luce del sole), non tutte hanno questa caratteristica e molte di esse lo stanno dimostrando di continuo. Ad esempio, gli impianti geotermici sono in grado di generare elettricità anche quando il sole o il vento non sono sufficienti per produrre energia in modo efficiente. Inoltre, esistono modi per immagazzinare l’energia in eccesso prodotta dalle rinnovabili, come i pannelli solari, in modo da poterla utilizzare in un secondo momento quando la produzione cala durante le giornate nuvolose o le notti in cui non c’è molto flusso di vento attraverso le turbine.

Infine, se si prende in considerazione il contesto lavorativo, è bene riconsiderare quanto è stato detto riguardo alla perdita di un buon numero di posti di lavoro a causa della chiusura delle centrali termoelettriche a gas: affermazione tutta da rivedere. Nel binomio lavoro/energie rinnovabili, infatti, una buona parte del budget a disposizione, se non la maggior parte, è destinato alla realizzazione degli impianti e alla loro gestione, rispetto al denaro che, con i combustibili fossili, viene abitualmente investito soprattutto per acquistare quest’ultimo. Gli stessi studi di settore, infatti, confermano l’evidente presenza di persone occupate a tempo pieno in Italia nel comparto delle energie rinnovabili e nessun rischio di disoccupazione.

Qual è il ruolo della geotermia nella transizione energetica 

Nel processo di green transition, l’energia geotermica gioca un ruolo più che rilevante. Questa rappresenta la più grande fonte di energia rinnovabile al mondo ed è in grado di fornire elettricità pulita a più di 24 milioni di case in oltre 100 Paesi (GEA). Per acquisire delle informazioni più dettagliate, relative proprio al funzionamento e alla resa dell’energia geotermica, esistono alcuni validi approfondimenti da poter consultare, disponibili anche sul web. Va detto, inoltre, che solo una decina di anni fa, l’energia geotermica era considerata un’opzione valida per la produzione di energia rinnovabile. Oggi, tuttavia, viene già utilizzata in molte località del mondo e si prevede che la sua popolarità continuerà a crescere nel tempo; gli obiettivi da raggiungere sono numerosi, ma il contributo che questa e le ultime tecnologie possono apportare fanno sicuramente ben sperare.