I commercianti Ascom Padova criticano l’ordinanza “autarchicoveneta” dell’amministrazione: “E le bancarelle che invadono il centro storico?”

 

“La vicesindaca e assessora Eleonora Mosco deve togliermi una curiosità: come giustifica il fatto che il nuovo regolamento per la somministrazione di alimenti e bevande (sempre che il consiglio comunale lo approvi) dichiari guerra a chi non è in grado di porre in vendita almeno il 60 per cento di prodotti di filiera veneta o comunque tipici del territorio e poi autorizza, praticamente ogni settimana, la presenza in pieno centro (esattamente nel perimetro indicato nel regolamento) di decine e decine di bancarelle alimentari e non che di filiera veneta non hanno nulla?”
Andrea Zanella, in quanto presidente dell’Associazione Borgo Altinate, non è la prima volta che punta il dito contro la proliferazione dei mercatini che – sottolinea – “non mi pare abbiano caratteristiche nemmeno lontanamente avvicinabili a ciò che si vuol far rispettare a quanti (e a questo punto dubito che ve ne saranno) avranno l’idea di aprire un esercizio in centro storico”.

In altre parole: due pesi e due misure che finiscono per penalizzare ulteriormente i commercianti locali a tutto vantaggio di altri operatori.
“Ulteriormente è il termine adatto – aggiunge il presidente di Borgo Altinate – perché la reiterazione costante dei mercatini (che potrebbero trovare altre destinazioni cittadine) drena risorse a danno degli esercizi locali che poi sono quelli che pagano le tasse al Comune, che garantiscono posti di lavoro ai padovani, che ogni santo giorno della settimana (e non solo il sabato e la domenica) tengono le luci delle vetrine accese, il fronte ingresso pulito, in un concetto: combattono il sempre incombente degrado che deriva dalla chiusura dei negozi”.
Dunque, per Zanella, manca quella che si potrebbe definire “una strategia per il commercio”. E per suffragare la sua convinzione mette sul piatto la tematica dei parcheggi.
“Abbiamo appreso tutti con soddisfazione – continua il presidente di Borgo Altinate – della nascita del Parco Tito Livio. Il problema è che va ad insistere su un’area, quella del Boschetti, che oggi funge da parcheggio e che con quello ex Cledca, offre un buon approdo per chi vuole venire in centro per fare acquisti. La sottrazione di quei posti, unita a quella già contabilizzata dell’ex Intendenza di Finanza in via San Biagio, costituisce un problema al quale non mi pare si sia pensato di offrire una soluzione alternativa. Se poi consideriamo che la Prandina ben difficilmente diventerà un parcheggio in tempi ragionevoli, direi che per i negozi del centro si prospettano tempi difficili”.