I commercianti dell’Ascom a favore del park Rabin

 

Il loro non è qualunquismo, ma semplice pragmatismo. I commercianti padovani, soprattutto quelli della zona di Padova sud, non hanno aspettato il giudizio, positivo, della Soprintendenza: per dire che sì, il park di piazza Rabin per loro è fondamentale.
Quasi plebiscitario, infatti, il risultato del sondaggio telefonico compiuto nelle scorse settimane e che ha confermato, se mai ce ne fosse stato il bisogno, che il commercio, a Padova, si attende dai parcheggi quel salto di qualità che solo l’abbinata turismo-accoglienza sarà in grado di far fare alla città.
“Quella dell’avversione ai parcheggi – spiega il presidente dell’Ascom, Fernando Zilio – è una storia tutta padovana. Non credo, infatti, esista nessun’altra città che ha, a più riprese, dimostrato, nel corso dei decenni, il suo ostracismo militante nei confronti del parcheggio inteso come possibilità per gli automobilisti di trovare un posto auto e fermarsi in città per lavoro, per turismo o per acquisti. Eppure lo stesso Veneto, l’Italia e l’Europa sono pieni di esempi significativi di parcheggi, soprattutto sotterranei, che hanno migliorato l’accoglienza e, al tempo stesso, ridotto l’inquinamento. Pensiamo ad esempio al parcheggio “cittadella” (a due passi dall’Arena romana) nella vicina Verona del Sindaco Tosi. Qui da noi, invece, si è sempre preferito credere che le auto possano essere eliminate e siccome ancora nessuno è riuscito ad eliminarle, allora meglio che gli automobilisti girino come condannati di un qualche girone dantesco e noi cittadini si respiri l’aria ammorbata da chi, in presenza di un parcheggio, spegnerebbe il motore ben prima di quando non lo faccia adesso”.
Eppure anche per il park Rabin sembrano essere ancora tanti gli oppositori, dentro e fuori il Palazzo.
“Il rispetto per tutte le posizioni – continua Zilio – è doveroso, ma ciò nonostante faccio fatica a credere che nessuno degli oppositori nei confronti dei parcheggi e di quello dell’ex Foro Boario in particolare, non abbia mai trovato il tempo o la voglia per documentarsi su cosa è avvenuto nelle altre città. L’ho detto più volte e qui lo ripeto: se fautori dei parcheggi sotterranei o anche in silos sono soprattutto le città ed i paesi dell’arco alpino italiani e stranieri e se da tutti viene riconosciuto che quelle realtà, a fortissima vocazione turistica, hanno un’attenzione tutta particolare per l’ambiente, vorrà pur dire che un parcheggio strutturato è comunque meglio: ne trae vantaggio l’economia, ne tre vantaggio l’ambiente”.
Dunque una questione di opposizioni preconcette?
“Spero di no – conclude il presidente dell’Ascom – anche perché questa città di tutto ha bisogno fuorchè di contrapposizioni sterili, magari dettate solo dall’indossare una “casacca” piuttosto che un’altra”.