Il Governo Monti alla prova della democrazia presidenziale

 

Prendo spunto da questa locandina, che stamattina mi ha fatto sorridere. Innanzitutto per il fatto che continene un errore di ortografia di quelli da seconda elementare. Ho tolto, per pietà il riferimento al quotidiano locale che lo “strillo” reclamizza. Capita a tutti di sbagliare. Certo la mia maestra delle elementari mi avrebbe fatto scrivere 100 volte sul quaderno “C’è anche un Veneto va scritto con l’apostrofo”, ma transeat.
Leggo su facebook lo sdegno dei miei coetanei per un governo in cui abbondano i sessantenni. Credo che invece sia utile sospendere il giudizio ed andare oltre al dato meramente anagrafico. L’età non è un valore in sè: non si può contrastare la gerontocrazia con il giovanilismo. Conosco un sacco di rincoglioniti di 30 anni e di sessantenni giovanissimi dentro.
Mario Monti presenterà il proprio governo oggi al Senato e domani alla Camera. Prima riceverà la fiducia e poi presenterà il programma. Cioè le due camere gli firmano un assegno in bianco. Segno che è iniziata la Repubblica presidenziale: state tranquilli, garantisce Napolitano. Speriamo non sia un assegno scoperto