Italcementi chiude a dicembre a Monselice: l’analisi di Confindustria

 

«È l’esito di una vicenda simbolo della deriva anti-industriale che nel nostro Paese mortifica chi ha ancora il coraggio di intraprendere e di fare investimenti». Così il presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin interviene sull’annunciata chiusura dello stabilimento Italcementi di Monselice.

«La decisione dell’azienda, da oltre 50 anni attiva nella nostra provincia, va interpretata nel contesto di pesante crisi del settore dell’edilizia, ma soprattutto alla luce dell’iter paradossale e della sistematica opposizione al progetto di revamping dello stabilimento di Monselice. Un progetto industriale di crescita sostenibile nel nostro territorio, del valore di 160 milioni di euro, che avrebbe dato continuità aziendale e occupazionale, vanificato dalla miopia di posizioni demagogiche, senza visione del futuro, che hanno fatto perdere tre anni allo sviluppo del territorio e all’azienda, tra ricorsi al Tar e sentenze del Consiglio di Stato, peraltro favorevoli a Italcementi. Un tempo insostenibile per le strategie di un’azienda e che può cambiare i presupposti di un investimento di questa entità. Cosa che è avvenuta a causa della profonda crisi del settore edile che non accenna ad attenuarsi».

«Mi auguro che avremo tutti l’onestà di trarre da questa vicenda una severa riflessione sui rapporti tra sviluppo e territorio, per non frustrare ulteriormente il coraggio di resistere o l’ambizione di intraprendere, nella nostra regione e nel nostro Paese».