Italia dei Valori annuncia da Padova: “Commissione d’inchiesta sullo scandalo della Banca popolare di Vicenza e Veneto banca”

 

Il Segretario Nazionale dell’IDV Ignazio Messina questa mattina a Padova in conferenza stampa, ha annunciato l’imminente presentazione al Senato di una proposta di Legge per istituire una commissione di inchiesta sullo scandalo della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca che ha bruciato i risparmi di almeno 180mila famiglie venete e di migliaia di imprenditori e artigiani. “Su questa proposta – dice Messina- vogliamo coinvolgere il coordinamento dei Soci delle Banche Popolari Venete che stanno combattendo una dura battaglia contro i colossi bancari che hanno carpito la loro fiducia e annientato i loro risparmi. I soci delle due Banche Popolari del Veneto hanno diritto ad avere verità e giustizia sulle responsabilità che hanno portato alla distruzione di una ricchezza enorme, risparmi di una vita che sfiorano 120 miliardi di euro. E’ inaccettabile – conclude Messina- che ad oggi non c’è ancora un accertamento di responsabilità di chi ha scelleratamente governato le due banche nè di chi doveva controllare i conti dei due Istituti. Scandaloso inoltre che ci non ci sia un piano che veda almeno un risarcimento parziale di è stato truffato e ha perso quanto onestamente risparmiato”.

Messina ha poi incontrato il Comitato IdV Regionale Veneto per il Si al Referendum costituzionale, motivando il sostegno entrando nel merito delle proposte: siamo favorevoli al Senato delle Regioni e alla riduzione del numero di Senatori, alla eliminazione del bicameralismo perfetto e concordiamo sulla riduzione dei costi che ne deriverebbero. IdV è per una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita dello Stato e siamo favorevoli all’ istituzione del Referendum propositivo visto che in questo modo i cittadini possono “proporre leggi” e non solo “abrogarle”. Interessante è la modica delle leggi di iniziativa popolare, che pur necessitando di 150mila firme avranno un tempo certo di sei mesi per essere discusse dal Parlamento e se questo sistema fosse già in vigore la nostra proposta di legge popolare sulla legittima difesa che in Veneto è stata sottoscritta da oltre 230mila cittadini, oggi, potrebbe essere già legge dello stato”.