Jacopo Silva: + internet – cabernet

 

Jacopo Silva, presidente dei giovani industriali di Confindustria, dice la sua sulla condizione dei “bamboccioni”. Riceviamo, e per la verità con un creto ritardo, pubblichiamo:
Più Internet e meno Cabernet: questa è la ricetta che proponiamo ai  giovani per far ripartire l’ “ascensore sociale” in Italia.
Ci si chiede sempre più spesso perché mancano nuovi leader, perché non ci sono opportunità per i giovani capaci, perché l’ascensore sociale è fermo al piano terra, rotto e bloccato.
Sarà l’entusiasmo e le grandi aspettative suscitate da Obama o da Sarkozy – o forse sarà che con i Giovani di Confindustria siamo riusciti finalmente a far sentire la nostra voce, che da tempo chiede più spazio per le persone capaci, fatto sta che il dibattito è sempre più vivace.
Jori si chiedeva ne Il Mattino  se l’Italia e Padova non abbiano altro che la classe dirigente che si meritano.
Come a dire che se i giovani non trovano sbocchi adeguati alle loro capacità, in parte è colpa nostra.
Attenzione però a non cadere nella trappola del giovanilismo a tutti i costi. Rinnovamento significa miglioramento della classe dirigente: più bravi, non necessariamente più giovani.
Significa sostituire politici incapaci e privi di grinta, con personaggi nuovi e preparati.
Ci sono tanti giovani pieni di talento che non possono stare ad aspettare il loro turno in un paese governato sempre dai soliti noti. Ma la responsabilità va guadagnata dimostrando ogni giorno di essere più capaci della attuale classe dirigente, proprio come avviene nel mondo del lavoro, dove le responsabilità si guadagnano con i risultati.
Spero che i giovani di oggi non debbano aspettare che gli attuali leader vadano in pensione, per arrivare in posizioni importanti, ma come fare?
Chi ha voglia si impegni e si dia da fare. In quale partito? In tutti, in quello che piace di più, in quello nel quale ci si riconosce.
Più Internet e meno cabernet: ovvero meno giovani con lo spritz che si lamentano del presente e più persone di ogni età che si impegnano sognando una città del futuro e un’Italia migliore.
Ce la possono fare in questa Italia i giovani con grandi qualità? Beh, se non cominciano, non potranno mai vedere i risultati.

Prendiamo esempio dal mondo del lavoro: quale imprenditore di successo ha iniziato un’avventura con la garanzia dei risultati che avrebbe raccolto?
Sono convinto che solo premiando il merito e rinnovando la classe dirigente possiamo sperare in una società dove ciascuno ha la sua opportunità di successo,
dove anche il figlio di una famiglia semplice può arrivare in alto.
Dimostriamo che esiste già una potenziale classe dirigente migliore di quella attuale. Forza ragazzi, partiamo! Anzi, partite!
Perché noi, io e i tanti Giovani di Confindustria, senza autocandidarci a cariche politiche, stiamo già dimostrando che anche rimanendo fuori e lontani dalla politica si può partecipare attivamente allo sviluppo di un paese più moderno.

Jacopo Silva