La Lega sulle barricate per l’espulsione del clandestino che costa 9000 euro

 

Il giudice di Pace ha emesso ieri una sentenza di espulsione di un cittadino straniero che farà discutere: confermando l’ordine di espulsione ha deciso che, essendo lo straniero malato, l’ulss al momento dell’imbarco per il suo paese d’origine gli fornirà anche 9000 euro di farmaci salvavita.
Dalla Lega riceviamo e pubblichiamo:
La Lega Nord di Padova è venuta a conoscenza di una singolare ordinanza (n. 367/ 08 del 29 dicembre scorso) emessa da Nazzarena Zanini, uno dei 16 giudici di pace del Comune di Padova.
Grazie alla sensibilità del giudice Zanini un cittadino tunisino, evidentemente affetto da una grave patologia, in procinto di essere espulso dalla Questura di Padova, ha ottenuto di poter essere rimpatriato nel suo paese d’origine con una incredibile quantità di farmaci (dal costo di ben 9mila euro) al fine di continuare in patria – per la durata di un anno – le cure già iniziate nel Bel Paese.
La Questura di Padova ha dovuto dunque soprassedere all’espulsione fintantoché l’ULSS patavina, con una sollecitudine sconosciuta a tanti pazienti italiani, rimettendosi all’ordinanza del giudice, ha fornito al tunisino questa abnorme quantità di farmaci. Tutto finito? Certamente no.
Il buon giudice di Pace ha anche ordinato che al tunisino sia concesso il rientro in Italia per poter eseguire le dovute visite mediche di controllo… E’ legittimo chiedersi se, dopo tali visite, qualche altro magistrato si sentirà in dovere di fornirgli ulteriori farmaci per l’anno seguente. In altre parole se, pur cittadino straniero, il nostro tunisino sarà, vita natural durante, a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
“Ho saputo – commenta il segretario provinciale Maurizio Conte – che persino i dirigenti dell’ULSS di Padova si sono indignati, costretti a sottostare ad una sentenza che va ad aumentare il deficit già cospicuo di oltre 30 milioni di euro dell’ULSS stessa. Non c’è che dire: il tunisino serberà sempre un caro e grato ricordo della sua vacanza italiana. Non solo: E’ un’esperienza che cercherà certamente di ripetere e non mancherà di passar parola a tanti suoi connazionali – affetti da gravi patologie – sulla dabbenaggine di noi italiani. In questi casi il mio pensiero va ai tanti Padovani che devono pazientemente mettersi in coda per ottenere assistenza”.
“Chiederemo ai nostri parlamentari – conclude il Segretario cittadino Leandro Comacchio – di provvedere ad una immediata interrogazione parlamentare per verificare se l’ordinanza del giudice Zanini rispetti la normativa vigente o sia stata viziata dal solito buonismo a carico del contribuente padano. A me risulta che, per i cittadini italiani che si recano all’estero, i medicinali possano essere forniti per un massimo di due mesi e che un trattamento analogo non sia consentito nemmeno ai cittadini italiani residenti all’Estero.”