La Padova da cambiare, secondo Nicola Ometto

 

Nicola Ometto, presidente dei giovani costruttori, ci manda questa riflessione sul futuro di Padova che volentieri pubblichiamo.

 Padova dovrebbe cambiare puntando su tre eccellenze, l’università, diventando l’unico punto di riferimento dell’area metropolitana per la ricerca, l’ospedale e la logistica, divenendo il vero Hub del nord est, punto di incontro dell’asse nazionale est- ovest e nord sud ed incrocio dei due corridoi paneuropei, uno e cinque.
Contemporaneamente dovrebbe liberarsi delle strutture per le quali non rappresenta invece una vera eccellenza, liberando preziosi spazi che andrebbero riconvertiti.

Pensiamo ad esempio alla zona della Fiera di Padova: un territorio strategico che se riqualificato con una funzione diversa, potrebbe completare ed incrementare la domanda universitaria, altissima nella nostra città, attraverso anche la creazione di campus e di nuovi centri di ricerca.
O pensiamo all’aeroporto di Padova, che potrebbe ugualmente venire riconvertito.
Il tutto in vista di un miglioramento del centro urbano, rivalutato in tutte le sue potenzialità: potenziamento e grandi investimenti anche nel settore del turismo, in una Padova città d’arte, riconversione di aree con una riqualificazione dell’edificato esistente, avendo il coraggio di demolire tutto quello che non è veramente storico ed è oggettivamente brutto, per poter ricostruire meglio, aumentando l’offerta di abitazioni di pregio e a basso impatto ambientale con la creazione di quartieri residenziali.
Lo sviluppo che la pedonalizzazione dei centri storici ha avuto in questi ultimi anni è il segno della crescente spinta verso la riqualificazione delle zone centrali della città.
Il centro cittadino per il turismo ed il centro cittadino per gli acquisti….. sembrerebbe perfetto, ma tutto questo deve concorrere con la realizzazione di nuovi parcheggi, anche interrati, collocabili nei punti strategici di accesso al centro storico. Questa la soluzione per permettere ai centri storici non solo di sopravvivere, ma di vivere bene.
I grandi mutamenti in atto a livello sociale e territoriale richiedono soluzioni che non possono essere rimandate: il mantenimento dei locali pubblici e dei punti di attrazione per i turisti e non solo deve avere il fine di rivalutare le zone della città in tutto il loro splendore, diurno e notturno, con un aumento anche della sicurezza per una migliore qualità della vita.
Accanto ai programmi di riqualificazione urbana, ai programmi per la mobilità, per le grandi infrastrutture, per l’ambiente, nel ridisegnare l’area della città urbana ed extraurbana, al fine di renderla più attraente e competitiva, occorrerà necessariamente una nuova politica abitativa.
La realizzazione di case, infatti, oltre a rispondere ad una domanda sociale sempre più pressante, potrebbe diventare l’occasione di riqualificazione di quartieri della città con riflessi sul tessuto urbano.
La rete infrastrutturale risulta alla base di ogni politica del territorio.
Ad oggi, invece, la rete esistente è carente rispetto al numero degli accessi all’area urbana ed extraurbana. Probabilmente queste condizioni sono il frutto di scelte degli anni ‘80 e ’90 imprudenti e sbagliate. In altri casi la necessità di intervento è dettata dall’esigenza di prevenire probabili fenomeni di crisi della rete viaria esistente.
Ad entrambe le situazioni è necessario dare una risposta: la strada non può che essere quella del paternariato, dell’integrazione tra le capacità e le risorse che ogni soggetto è in grado di mettere in campo. E ciò vale sia nel settore dell’edilizia abitativa, che in quello delle infrastrutture e della riqualificazione urbana. Tre elementi che dovranno essere necessariamente valutati come aspetti di un unico progetto futuro.
E’ fondamentale uno sviluppo in cui la parte immobiliare si dovrà saldare con sempre maggior integrazione alla parte dei servizi assicurando una crescita qualitativa e non solo quantitativa del territorio.
Un modo diverso di porsi in uno scenario in cui diventerà essenziale la condivisione degli obiettivi e delle scelte strategiche di pianificazione e gestione del territorio della nostra città.