Lavoro: CGIL Padova lancia l’allarme per 219 esuberi della Provincia

 

“Lo studio Upi – Sole 24 ore, secondo il quale ci sarebbero 219 esuberi per la Provincia di Padova, conferma le nostre peggiori previsioni”. A dirlo Enrico Ciligot (Segretario provinciale Fp Cgil). “Se non si interviene con tempestività – spiega Ciligot – sono a rischio centinaia di posti di lavoro e servizi fondamentali per i cittadini padovani, come la manutenzione delle scuole superiori, la viabilità, i centri per l’impiego, solo per fare qualche esempio. Questo è l’effetto di una riforma delle province assurda che non cancella gli enti, bensì i lavoratori, che lascia inalterate le funzioni, ma non stanzia le risorse necessarie al loro svolgimento. Denunciamo da mesi questa situazione e siamo rimasti completamente inascoltati. Anzi, i pochi incontri ai quali siamo stati chiamati a partecipare, ad esempio in Regione Veneto, sono serviti semplicemente a certificare l’indisponibilita’ di altri enti a farsi carico dei lavoratori in esubero e dei compiti fin qui svolti dagli enti provinciali. A questo punto non è più rinviabile l’apertura di un tavolo con il Presidente Enoch Soranzo e un’assunzione di responsabilità da parte del Governo nazionale che non puo’ lasciare i cittadini senza servizi e i lavoratori senza una prospettiva occupazionale, in una fase in cui a causa del perdurare della crisi economica è complicatissima qualunque ricollocazione lavorativa. A determinare infatti questa situazione è stato innanzitutto l’Esecutivo, che ha tagliato in maniera indiscriminata i fondi agli Enti locali, regalando quelle risorse alle imprese senza neppure vincolarli ad investimenti per la ricerca o a nuove assunzioni. I lavoratori della provincia di Padova hanno già dichiarato lo Stato di Agitazione, la Cgil sosterrà la loro lotta e sensibilizzera’ l’opinione pubblica sui rischi che questa situazione comporta. Organizzeremo presidi innanzitutto davanti ai Centri per l’iImpiego, che vedranno ridotto drammaticamente il loro personale e i fondi disponibili, a dimostrazione che gli impegni sul loro potenziamento annunciati con il Jobs act rimarranno sulla carta, insieme al l’obbiettivo di aiutare chi perde un lavoro a trovare nuove occasioni di impiego in temi ragionevoli. Siamo di fronte ad un Governo che liberalizza i licenziamenti e depotenzia i Centri per l’Impiego, che non taglia le Province, ma i servizi e i posti di lavoro”.