L’economia padovana prova a rimettere il turbo con la “benzina” Usa

 

Il Made in Padova corteggia gli Usa e scommette sulla ripresina “a stelle e strisce”. Un immenso mercato che, dopo anni di frenata, ha ripreso a tirare registrando nel primo semestre 2010 un ragguardevole +46,6% per l’export dal Veneto (Italia +13,6%). Lunedì 20 e martedì 21 settembre una delegazione di 11 buyers e grossisti degli Stati Uniti per i settori macchine agricole, macchine e impianti per la trasformazione alimentare e packaging sarà a Padova per una missione d’affari organizzata da Confindustria Padova, su mandato di Padova Promex, in collaborazione con le sedi ICE di Atlanta e Chicago nell’ambito del progetto Meccanica 2010. Una due giorni per rinsaldare legami, stringere accordi commerciali, costruire partnership fra produttori padovani e distributori statunitensi dei settori selezionati.
La due giorni si aprirà lunedì 20 settembre, alle ore 9.00, all’Hotel Galileo di Padova (via Venezia, 30) con un incontro tra la delegazione americana e 16 aziende padovane. Dopo i saluti di Carlo Sabattini, Gruppo Internazionalizzazione Confindustria Padova, Alessandro Mussa trade analyst dell’Istituto per il Commercio Estero (sede di Atlanta) presenterà i buyers americani e le caratteristiche del mercato Usa. Subito dopo, ci sarà l’avvio degli oltre 50 incontri d’affari individuali tra i grossisti statunitensi e le aziende padovane, che proseguiranno martedì 21 settembre negli stabilimenti delle aziende aderenti all’iniziativa.
«L’Azienda Padova è pronta a cogliere ogni segnale di ripartenza dagli Usa, che restano una delle locomotive dell’economia mondiale – spiega il presidente di Confindustria Padova, Francesco Peghin-. Sono già molte le aziende che trattano con grossisti americani ormai da anni nei settori selezionati e che negli Stati Uniti hanno filiali, prime fra tutte quelle che esportano macchine agricole. Un mercato ora in ripresa negli Usa e che guarda con interesse alle nostre imprese per la qualità delle produzioni, ma anche tra i più difficili da penetrare. Oltre che bravi occorre essere organizzati, conoscere norme e burocrazia, cosa non sempre facile specie per piccole aziende. Iniziative come quella di Confindustria Padova permettono di incontrare direttamente potenziali partner commerciali, di costruire reti e aggregazioni sul territorio per affrontare insieme un mercato complesso ma dalle enormi opportunità».

PADOVA, ROTTA SUGLI USA. LE DELEGAZIONI. Sono sedici le imprese padovane che parteciperanno agli incontri d’affari con i buyers Usa. Per il settore macchine agricole: Agrex (Villafranca Padovana), Bellon (Cadoneghe), Carraro Spray O.C.L.L. (Villanova di Camposampiero), Clim.Air.50 (Santa Giustina in Colle), Hortech (Agna), Ideal (Castelbaldo), Ortiflor, Peruzzo e Terre Group (Curtarolo), Zago (Campo S. Martino), Zanon (Campodarsego). Per i settori macchine e impianti per la trasformazione alimentare e packaging: Berto’s (Tribano), Italproject (Galliera Veneta), Piron (Campodarsego), Simionato (Mestrino), M.C.Z (San Martino di Lupari).
La delegazione americana è composta da: BDI Machinery Sales Inc (Pennsylvania), Bravo Systems International (California), Edney Ditributing Co. Inc. (Minnesota) Gear More Inc (California),   Implement Sals LLC (Georgia), Oden Corporation (New York), Pioneer Equipment Co. (California), Precision Automation Company Inc (New Jersey), Price Bros (Kansas), Rankin Equipment (Washington), US Bottlers Machinery Company (North Carolina)

VENETO-USA: VOLA L’EXPORT NEL 2010 (DOPO LA CADUTA). Gli Stati Uniti sono uno storico mercato di riferimento per il Made in Padova, anche se dal terzo posto occupato saldamente nel 2004-2005 è sceso al quinto nel triennio 2007-2009 (dopo Germania, Francia, Spagna, Regno Unito). Il 2009 ha lasciato sul campo un quarto delle esportazioni (-25,4%): da 346 a 258 milioni di euro. Ma l’andamento del 2010 suggerisce che il vento sta cambiando: nel primo semestre la risalita dell’export Veneto in Usa è stata ragguardevole: +46,6% (Italia +13,6%). Dopo l’incoraggiante +6,8% di gennaio-marzo, il secondo trimestre ha messo a segno uno scatto del +82%, frutto della ripresa dell’economia Usa e del favorevole rapporto di cambio.

DA AGREX A ITALPROJECT: PADOVA SCOMMETTE SULLA RIPRESA USA. L’Italia è il quarto fornitore di macchinari agricoli degli Usa, nei primi sei mesi del 2010 le importazioni hanno raggiunto i 202 milioni di dollari (8% del totale). Un mercato ora in ripresa, che prelude a un aumento della domanda che le aziende padovane si attrezzano a cogliere. Aziende come Agrex di Villafranca Padovana (70 addetti, fatturato intorno a 17 milioni), che esporta negli Usa spanditori per concimazione, molini miscelatori, essiccatoi per cereali, per un giro d’affari di 2 milioni, il 15% circa del proprio fatturato. Percentuale che raddoppia considerando gli impianti molitori per farine. «L’avvio dei nostri rapporti commerciali con gli Usa risale a trent’anni fa, ormai ci conoscono e ci apprezzano», spiega Silvano Silva responsabile vendite di Agrex. «Siamo riusciti a radicare la nostra presenza specie nel sudest e midwest, in Georgia, Tennessee, Missouri, Mississippi, Alabama. Il mercato Usa è trainante per le macchine agricole, ora puntiamo a conquistare North Dakota e California, con l’obiettivo in tre anni di raddoppiare la quota di export».
Chi nel mercato Usa ha deciso di radicarsi stabilmente è Italproject di Galliera Veneta, che opera nel packaging, producendo macchine di fine linea, impianti di incartonamento e pellettizzazione. L’azienda ha un fatturato di circa 11 milioni, realizzato per il 70% all’estero. «I rapporti con il mercato Usa sono stati finora sporadici – spiega il titolare Angelo Pivato -. In verità, dopo una fase di grande attenzione, avvenimenti come l’11 settembre, l’andamento sfavorevole del cambio e la crisi finanziaria ci hanno suggerito di soprassedere. L’anno scorso abbiamo venduto alcuni impianti e oggi, alla luce della ripresa in atto, abbiamo intenzione di stabilire con gli Stati Uniti rapporti commerciali più stabili».