Legge speciale per Venezia e Mose non bastano più: esperti a convegno a Padova

 

Summit tra esperti di diritto dell’ambiente e urbanisti, organizza all’’Università di Padova il 24 maggio al Cinema Pio X. Maurizio Malo, professore di diritto costituzionale e diritto dell’ambiente: “La legge speciale va ripensata alla luce delle recenti alluvioni in Emilia Romagna”. L’accelerazione dell’attenzione sul tema dopo le alluvioni in Emilia Romagna

Una legge del 1973 stabiliva Venezia come problema di preminente interesse nazionale, dopo la storica alluvione del 1966. Un problema di sopravvivenza fisica. Il problema di salvare Venezia e la sua laguna diventava “nazionale” e improrogabile. Un evento per discutere del tema si terrà presso l’Università di Padova al Cinema Pio X nell’ambito degli incontri del festival dello sviluppo sostenibile.

La legge doveva risolvere tutte le contraddizioni della città storica. In questi anni 50 anni sono stati costituiti una ventina di comitati presieduti dal Presidente del Consiglio. I soggetti attuatori dovrebbero essere oltre allo Stato, la Regione, i Comuni e i consorzi di bonifica. Solo nel 2000 viene approvato dalla Regione Veneto il Piano Direttore per La pianificazione relativa agli interventi per il disinquinamento della Laguna di Venezia, che doveva modernizzare le strutture antiche del sistema fognario medievale, e rivedere le tubatura in ghisa dell’acquedotto del 1884. Al momento resta a carico dei cittadini ed è di qualche mese fa lo scoppio di una arteria principale dello storico acquedotto che ha provocato una voragine e l’allagamento della città, però di acqua dolce.

Durante l’incontro di parlerà del Mose, che se da un lato ha permesso la sopravvivenza fisica, dall’altro ha drenato tutti i finanziamenti previsti dalla legge speciale. Oggi questa mega struttura, ancora in fase sperimentale, un opera “sopravvissuta” ai governi di ogni colore politico, tra ricorsi al Tar, difficoltà di finanziamento (è arrivata a costare circa sei miliardi di euro), scandali, arresti e la fine politica di un Presidente della Regione Veneto e di un sindaco di Venezia.

Un’opera entrata in funzione una ventina di volte che ha evitato il pericolo acque alta ma alcuni esperti parlano da tempo di opera non più al passo con i tempi. Difatti nel 2019 un’alluvione violenta e un vento forte hanno increspato la Laguna fino a sommergere le calli per 187 centimetri, la seconda per altezza dopo del 1966. Venezia è anche altro oltre al Mose ed ha un costo come la pulizia delle fondamenta, delle rive dei canali, dei fanghi e del capitale umano.

“Nel ’73  Venezia circa 100.000 abitanti residenti oggi ne ha la metà e il numero dei B&B li supera, un città che punta tutto sul turismo, diventa una città morta dove il privato si appropria di spazi pubblici e dove lo spazio pubblico non viene più vissuto”, dichiara Maurizio Malo. Prof diritto costituzionale e diritto dell’ambiente, Università di Padova. “Mezzo secolo di legge speciale, va ripensata”.

Appuntamento per discutere sul futuro della legge e di Venezia mercoledì 24 maggio presso il cinema Pio X di Padova dalle ore 17:00 alle ore 19:00.

SCHEDA DEL CONVEGNO

Maurizio Malo. Prof diritto costituzionale e diritto dell’ambiente, Università di Padova
Patrizia Marzaro, Prof.ssa diritto amministrativo Università di Padova
Maria Rosa Vittadini – Prof.ssa Urbanistica, Università IUAV di Venezia
Giacomo Menegus, Prof. Diritto costituzionale Università di Macerata
Marco Zanetti – Presidente dell’Associazione Venezia Cambia
Gianluca Romagnoli – Prof.di diritto privato e critica del diritto Università di Padova