Il liceo classico europeo dell’Educandato San Benedetto rischia di chiudere dopo trent’anni di attività. Un’eccellenza formativa unica in provincia di Padova che potrebbe essere cancellata per mantenere solo la sezione padovana, lasciando la Bassa senza uno dei percorsi scolastici più innovativi del territorio. Eleonora Guizzaro, candidata del Partito Democratico alle elezioni regionali, si schiera con studenti, famiglie e docenti che chiedono di salvaguardare questo patrimonio educativo: «Dobbiamo evitare che un ulteriore servizio venga sottratto alla Bassa padovana. Parliamo di un indirizzo che dal 1995 forma generazioni di studenti coniugando tradizione classica e prospettiva internazionale. È l’unico liceo classico europeo in tutta la provincia di Padova, presente solo in 22 scuole in Italia e in appena tre istituti in Veneto».
L’allarme lanciato da docenti ed educatori nelle ultime ore racconta di un liceo europeo di Montagnana che rischia la cancellazione. Un destino paradossale per un percorso che celebra il trentennale proprio quest’anno e che rappresenta un modello formativo nato con il trattato di Maastricht per costruire nei giovani una coscienza europea che, purtroppo, va sempre più scemando. Il percorso formativo unisce l’area classico-umanistica con quella linguistica, scientifica ed economico-giuridica in chiave laboratoriale e internazionale. «Gli studenti studiano greco e latino insieme alle lingue moderne, fanno lezioni in inglese e spagnolo con il metodo Clil (l’insegnamento di materie non linguistiche in lingua straniera) e partecipano a scambi culturali internazionali – spiega la candidata dem -. Hanno a disposizione tecnologie all’avanguardia, tablet in comodato d’uso e aule digitali. È un modello che altri territori ci invidiano e che noi rischiamo di perdere». La peculiarità dell’indirizzo sta anche nella didattica laboratoriale che affianca alle lezioni frontali attività pomeridiane di approfondimento con il supporto del personale educativo. Un approccio che ha dimostrato di funzionare, formando studenti preparati sia sul versante umanistico che su quello scientifico e linguistico. «Serve un impegno corale di tutte le istituzioni – prosegue Guizzaro -. Dal Comune alla Provincia, dall’Ufficio scolastico regionale al Ministero dell’Istruzione, passando per la Regione: ognuno deve fare la propria parte per garantire la continuità di questa esperienza formativa. Il territorio non può permettersi di perdere un’opportunità educativa di questo livello».
L’appello dell’Educandato alle istituzioni e alla cittadinanza arriva in un momento cruciale, con le iscrizioni per il prossimo anno alle porte. «Studenti, genitori e personale scolastico hanno organizzato per martedì 21 ottobre un incontro online per mobilitarsi – rileva la candidata -. È un segnale forte che la comunità non intende arrendersi. Ma servono risposte concrete dalle istituzioni a tutti i livelli».
La questione si inserisce nel più ampio tema dell’impoverimento dei servizi nella Bassa padovana. Dopo la sanità e le infrastrutture, ora è l’istruzione di qualità a rischiare: «Stiamo assistendo a un progressivo svuotamento delle aree periferiche a vantaggio dei centri maggiori. Ma i ragazzi del Montagnanese e di tutto il territorio hanno diritto alle stesse opportunità formative di chi vive a Padova o Venezia».
- Decamerone delle idee dello studio padovano The SKill, Italia e Francia e AI al centro della V edizione