L’osservatorio Findomestic misura la fiducia del consumo in Veneto: tutti gli indici positivi, a Padova cresce il reddito disponibile

 

Reddito medio pro capite in crescita e più alto rispetto alla media nazionale; auto nuove e usate che fanno ruggire il settore dell’acquisto dei beni durevoli e una prospettiva per il 2018 che è di una crescita più che doppia rispetto all’anno appena passato. Sono i principali indicatori che emergono dall’annuale inchiesta di Findomestic sui consumi, realizzata da Prometeia. Si respira ottimismo a pieni polmoni ad ascoltare le relazioni di Claudio Bardazzi, responsabile dell’osservatorio Findomestic sui consumi e di Lorenza Ciacci, dirigente dell’area marketing, comunicazione e pubblicità di Findomestic (nella foto qui a fianco durante la tappa padovana del tour nazionale).
“L’andamento del credito al consumo è ciclico – spiegava oggi Lorenza Ciacci – ed il mercato italiano è migliorato negli ultimi dodici mesi del 10%, attestandosi attorno ai 60 miliardi di euro. In questo contesto Findomestic fa meglio della media del mercato crescendo del 20%. Questa performance del gruppo è possibile sostanzialmente per il fatto che per noi “Più responsabili, insieme” non è stato solo uno slogan azzeccato, ma è una realtà quotidiana. Guidiamo infatti il cliente attraverso i nostri prodotti ad un approccio tranquillo e sostenibile al credito finalizzato agli acquisti. Un servizio fondamentale di congiunzione tra la domanda e l’offerta quello del credito al consumo: il 70 per cento dei nostri intervistati infatti dicono che in assenza di tale formula non avrebbero proceduto all’acquisto del bene finanziato”.
Ma come spendono i veneti quando si rivolgono al credito al consumo, settore in cui Findomestic spicca per quantità, capillarità e qualità dei servizi erogati?
“Per il quarto anno consecutivo i principali dati riguardanti gli acquisti di automobili, mobili ed elettrodomestici grandi e piccoli in Veneto hanno il segno più. Segno che la crisi iniziata grosso modo nel 2007 è alle spalle. I dati econometrici forniti da Prometeia fanno ben sperare per un 2018 che non pare risentire delle eventuali incertezze connesse alle elezioni imminenti: se nel corso del 2017 infatti il mercato dei beni durevoli è cresciuto del 2 per cento, ci aspettiamo una crescita per il 2018 del cinque per cento”.

Questo il comunicato stampa diffuso dall’ufficio stampa Findomestic:
Nel 2017 il reddito medio pro capite in Veneto (+2,5% in valore) si è attestato a 20.500 euro,  con una media nazionale che è stata pari a 19.086 euro (+2,4%). Belluno è caratterizzata dal reddito pro capite più elevato (21.779 euro),  seguita da Padova (21.120€) e Vicenza (20.619€). Solo Rovigo registra un dato inferiore alla media nazionale con 18.389 euro.
Il segmento dell’Auto usata ha registrato un incremento del +5,5%, fornendo il maggiore contributo alla crescita dei consumi di durevoli. Positivo anche il mercato dei motoveicoli (+6,1%). In calo, invece, la spesa dei privati per l’acquisto di auto nuove. La crescita dell’immatricolato del 2,7% è da attribuire al contributo della domanda aziendale (+19,9%). Andamenti contrastanti all’interno dei mercati legati alla casa: crescono i consumi di mobili (+1,4%) ed elettrodomestici (+0,1%), calano quelli di Tv (-4,0%) e Informatica (-4,1%).
A livello provinciale sono Padova (+2%), Treviso (+1,3%) e Verona (+1,1%)  le aree caratterizzate dalla dinamica più vivace della spesa complessiva per beni durevoli  che in tutta la Regione ha mostrato una crescita moderata.

Questi sono i principali risultati della ventiquattresima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Veneto, presentato oggi a Padova.
Nel 2017 in Veneto il reddito disponibile pro-capite è aumentato del 2,5%, attestandosi a 20.500 euro, un valore che è superiore rispetto ai 19.086 euro della media nazionale, che è cresciuta di 2,4 punti percentuali. La spesa complessiva per l’acquisto dei beni durevoli si è attestata a 5.737 mln di euro (+1% rispetto al 2016). Un dato che evidenzia una crescita moderata.

• Auto e moto – Il comparto della mobilità svolge un ruolo trainante per i consumi. Nonostante il rallentamento della domanda di auto nuove da parte di privati (-2,2% in valore, -2,8% in immatricolazioni), con un volume di spesa pari a 1.837 mln di euro, le auto usate registrano una crescita in valore del +5,5% (perfettamente in linea con il dato nazionale di 5,5%) e con volumi di spesa pari a 1.697 mln di euro offrono un contributo importante all’incremento complessivo della spesa per durevoli. Il settore dei motoveicoli mostra un incremento di +6,1 punti percentuali. Questi ultimi nonostante la buona dinamica contribuiscono marginalmente alla crescita dei consumi in ragione del loro peso ridotto sul paniere totale.

• Mobili – Il settore dei mobili ha registrato una crescita dei consumi delle famiglie dell’1,4%, per una spesa totale di 1.311 mln di euro beneficiando della proroga degli incentivi fiscali e della ripresa del mercato immobiliare.

• Elettrodomestici – Per quanto riguarda l’acquisto degli elettrodomestici grandi e piccoli si evidenzia un incremento degli acquisti ridotto (+0,1%), mentre il segmento dell’elettronica di consumo, costituito per oltre l’85% dai televisori, mostra una riduzione dei consumi di -4%, migliore rispetto al dato nazionale (-5,3%).

• Information Technology – I dati relativi ai consumi anche nel comparto dell’Information Technology, registrano un calo del -4,1% con la spesa complessiva che si attesta a 192 mln di euro, scontando la progressiva contrazione di vendite di tablet e Pc portatili.

Le province
Nel 2017 aumenta il reddito disponibile pro capite di tutte le province venete: guida la classifica Belluno (+2,9% per un controvalore di 21.779 euro), seguita da Venezia (+2,9% con un reddito pro capite di 20.510 euro), quindi a pari merito Rovigo e Padova che registrano aumenti di 2,8 punti percentuali (rispettivamente per 18.389 euro e 21.120 euro di redditi pro capite), Vicenza (+2,3% con 20.619 euro). Chiudono la classifica Verona e Treviso con rispettivamente +2,2 e +2,1 punti percentuali di incremento e redditi pro capite di 20.532 euro e 19.960 euro.

Quadro in riduzione in tutte le province per quanto riguarda il mercato delle auto nuove, a esclusione di Padova (+0,8%): Treviso (-1,4%), Vicenza e Rovigo (-2,6%), Verona (-2,7%), Venezia (-4,6%) e infine Belluno (-6,2%).
Per quanto riguarda le auto usate, tre province registrano una crescita in termini di consumi superiore a quella della media italiana (+5,5%): Belluno (+6,3%), Verona (+6,1%), Padova (+5,9%). Chiudono con valori inferiori, ma comunque positivi, Vicenza (+5,4%), Venezia (+5,3%), Rovigo (+5,2%) e Treviso (+4,3%).
Il comparto dei motoveicoli è caratterizzato da un andamento positivo in tutte le province: Treviso (+10%), Verona (+9,6%), Belluno (+7,7%) e Venezia (+6,3%), Rovigo (+6,1%), Vicenza (+2,9%) e per ultima Padova (+2%).

Nel settore dei mobili, Padova è in testa alla classifica per quanto riguarda i volumi di spesa (248 mln di euro, +1,3%), seguita da Vicenza (239 mln di euro, +0,9%) e Verona (238 mln di euro, +1,3%). Chiudono Rovigo (61 mln di euro, +0,8%) e Belluno (57 mln di euro, +0,2%).

Buona performance per il settore degli elettrodomestici grandi e piccoli: tre delle sette province del Veneto registrano tassi positivi: Verona e Treviso (+0,7%) e Venezia (+0,4%). Seguono nella graduatoria Padova e Vicenza (rispettivamente -0,3% e -0,4%) e infine Rovigo e Belluno rispettivamente a -1,2% e -1,3%.

Inversione di tendenza nel comparto dell’elettronica di consumo. Nel 2017 i dati sono stati negativi in tutto il territorio ma migliori rispetto alla media nazionale (-5,3%) in quasi tutte le provincie: Treviso -2,9% (31 mln di euro di spesa), Venezia -3,4% (31 mln di euro), Verona -4% (32 mln di euro), Padova -4,2% (32 mln di euro) e Vicenza -4,6% (30 mln di euro). Belluno e Rovigo rimangono sotto la media italiana rispettivamente a -5,5% e -6,3%.

Il comparto dei prodotti informatici mostra un andamento calante. Si registrano tassi al di sopra della media nazionale (-3,9%) nei consumi per le province di Venezia (-2,4%) e Treviso (-3,3%). Si evidenziano invece dati negativi per le altre province: Padova (-4,1%), Verona e Rovigo (-4,9%), Vicenza (-5,4%) e Belluno (-5,6%).