Manovra del governo Monti: un incontro del Pdl per capirne di più

 

Mercoledi 7 dicembre alle 20,30 nella Sala Consiliare del Municipio di Limena in via Roma, 44 il Dirigente Nazionale del PdL Raffaele Zanon ha promosso un incontro dibattito sul tema:”Crisi economica ,la stangata del Governo Monti.Dal Pdl un progetto di idee per il futuro del territorio e dell’Italia.”Sarà – secondo l’esponente padovano del PdL-un occasione per parlare di politica. Oggi più che mai è necessario incontrare la nostra base, le donne, i giovani, i militanti e tutti coloro che ci hanno dato fiducia e che ci chiedono e si chiedono cosa stia succedendo, che stagione aspetti il PDL e il centro destra italiano ed il Paese.”Con questa iniziativa assieme a tanti amici vogliamo aprire il confronto sull’imminente fase Congressuale del PdL a Padova. “Sono convinto che i congressi provinciali e cittadino saranno un confronto su tesi vere che riguardano la forma partito,le regole,le primarie e i progetti per lo sviluppo del territorio.- aggiunge il Dirigente Nazionale- anche perchè questo ci chiedono le decine di migliaia di iscritti che saranno chiamati ad esprimersi col voto nella stagione congressuale che prevede i congressi a Padova entro la fine di gennaio e che si concludera’ con quello nazionale a primavera.”

Non mi iscrivo alla schiera dei dirigenti che giocano alla conta delle tessere ipotizzando presunti rapporti di forza- aggiunge Zanon- preferisco confrontarmi sui temi che vorrei fossero oggetto di dibattito come ad esempio l’introduzione delle primarie per tutti per la scelta dei candidati sindaci, presidenti di provincia e dei parlamentari regionali e nazionali.Dal dibattito che vogliamo avviare pensiamo di delineeare una proposta per la scelta dei candidati a sindaco, presidente della provincia e parlamentari che a nostro avviso dovrà avvenire attraverso primarie di coalizione da tenersi almeno 90 giorni prima delle elezioni. Per i candidati uscenti, le primarie sono da tenersi solo nel caso in cui, tale richiesta, fosse avanzata da parte di almeno il 30% degli iscritti ad un apposito albo.In questo modo si eviterebbero inutili divisioni spesso finalizzate alla ricerca di visibilità da parte di singoli o di partiti alleati; e, allo stesso tempo, grantirebbe la possibilità di cambiare “cavallo” nel caso in cui l’uscente si fosse reso protagonista di comportamenti lesivi dell’immagine della colaizione o, peggio ancora, non avesse svolto al meglio il suo mandato amministrativo.