Mario Sandrin: “tranquilli i rifiuti da Napoli non arriveranno nel Veneto”

 

Il presidente della Sesa spa, società a prevalente capitale pubblico di Este (Pd), leader nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, interviene sull’emergenza rifiuti in Campania e sulla paventata possibilità che il Veneto diventi recettore di parti dei rifiuti.

Presidente Sandrin, è di nuovo emergenza rifiuti e il Veneto è chiamato in causa.

Si in effetti la nostra è una Regione che sotto il profilo della gestione dei rifiuti è un esempio anche in Europa ed è normale che venga aziende, impianti ed amministrazioni pubbliche vengano contattate in questi casi, del resto succede anche in periodi di ‘calma’. Ad esempio nell’ultimo anno molte amministrazioni del sud hanno chiesto aiuti e supporto tecnico, la stessa commissione ambiente della Camera è venuta per verificare la possibilità di esportare la nostra esperienza nelle zone arretrate dello stivale. Fortunatamente per i Veneti il federalismo sui rifiuti c’è già e non subiamo, almeno in questo settore, le inefficienze del sistema Italia.

Ma oggi siamo di nuovo in piena crisi, e si parla della possibilità di smaltire in Veneto i rifiuti del Sud.

Però al contrario di qualche anno fa,  oggi c’è una posizione netta sia del presidente Luca Zaia sia dell’assessore Regionale all’Ambiente Maurizio Conte. E come cittadino del Veneto mi sento tranquillo.

In passato non è stato così?

“In passato dalla Regione e da alcuni amministratori si percepiva un atteggiamento possibilista, che per fortuna alla fine è stato comunque stroncato  dalla impossibilità tecnica degli impianti Veneti di trattare rifiuto tal quale.

Quindi il Veneto dovrebbe disinteressarsi della situazione?

Il Veneto sta già aiutando il Sud, con gli enormi trasferimenti di risorse non sempre impegnate bene,(vedi i 50 compattatori distrutti durante i recenti tumulti napoletani) ma soprattutto trattando i rifiuti differenziati, anche della Campania. Anche se stiamo parlando di valori piccoli in percentuale, vengono ugualmente raggiunti risultati ragguardevoli per quantità e qualità. E’ chiaro però che questa situazione potrà essere limitata nel tempo  ovviamente soltanto fino a quando anche loro saranno autosufficienti con la loro impiantistica. In queste condizioni, è impensabile fare sforzi ulteriori e bene ha fatto la Regione a dire subito una parola chiara

Qual è la strada per evitare il ripetersi di queste situazioni?

“Io parlo da tecnico, e dico che la sola linea è il rifiuto differenziato. Certo, ci sono quote incomprimibili di rifiuto secco da smaltire in discarica o in inceneritore: il Veneto ne produce e possiede un impiantistica adeguata per gestirlo. Così dovrebbero fare gli altri. Per la nostra Regione accettare di smaltire nelle proprie discariche rifiuti da fuori, vorrebbe dire mettere in crisi anche in nostro sistema; in più, non sarebbe nemmeno giusto moralmente!

(Mario Sandrin ricopre da quattro anni il ruolo di presidente di SESA, società a prevalente capitale pubblico (51% comune di Este) che si occupa del servizio raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, con particolare attenzione alla ricerca ed alla produzione di energie da fonti rinnovabili. Nella scorsa primavera, alla scadenza del suo primo mandato, è stato riconfermato assieme alla totalità del consiglio di amministrazione).