Massimo Bitonci a casa: e adesso? Una interessante e per nulla scontata analisi su cosa può succedere a Padova e in Veneto

 

Una dotta e ficcante analisi quella di Corrado Poli, docente universitario ed editorialista sempre attento alle vicende padovane. Quello che pubblichiamo qui di seguito è uno scritto del docente pubblicato sul profilo facebook:
Un kebab mal digerito non basta a spiegare la caduta del Sindaco di Padova. La caduta del salviniano Bitonci va inquadrate nel più ampio contesto della politica veneta e nazionale. Tra sei mesi andrà alle urne Verona, capitale economica della regione e laboratorio di mutamenti politici. Voteranno anche Belluno e Cortina dove saranno gestiti importanti finanziamenti legati ai mondiali di sci e al turismo in generale. A proposito di turismo, andrà alle urne anche Abano il cui neo-eletto Sindaco è finito in carcere. Dopo il referendum nemmeno il governo potrebbe godere di buona salute. Con l’aggiunta di Padova, l’appuntamento elettorale di primavera diventa cruciale per la politica regionale. Anche perché tutto questo avviene in sincrono alla grave crisi del sistema produttivo e finanziario veneto, ben più devastante dell’isterismo di un leghista di periferia. È difficile pensare che la crisi dell’economia veneta non condizioni la politica regionale che oggi gravita attorno alla Lega di Zaia in continuità con il ventennio Galaniano. Se non si coglierà l’opportunità di un tempestivo passaggio a un nuovo blocco politico ed economico, il Veneto non uscirà dalla palude in cui è arenato. Una nuova classe dirigente ha la possibilità di affermarsi solo attorno a un progetto politico. La crisi padovana, attribuita superficialmente al solo carattere e all’incapacità del Sindaco, va letta come la conseguenza concreta dello sconvolgimento dei vecchi equilibri provocato dalla crisi finanziaria e industriale che affligge tutta la politica regionale. Clicca qui per continuare a leggere