Massimo Bitonci la provincia dell’impero e il provincialismo imperante

 

Massimo Bitonci si sbaglia. Padova è una provincia dell’impero. Basta dare uno sguardo all’infografica qui di fianco. Padova, che per qualcuno è il centro del mondo, in realtà è un microscopico puntino sulla mappa dell’immigrazione dove l’Italia è una specie di stazione di posta per ben altre mete. Saranno delusi i tanti teorici del “basta immigrazione e basta negritudine”. I “negri” in minima parte sono interessati al nostro Paese. A giustificazione del no di Padova il nuovo sindaco porta a supporto tesi razionali: i 600mila euro spesi per l’accoglienza di minori non accompagnati, ad esempio. A corollario della sua tesi molti fan del “via il degrado”  anche quando il degrado sono donne con bambini, come quelli che arrivano a Galzignano senza creare il minimo disagio, su facebook raccontano un pericolo che non esiste se non nel campo dell’irrazionalità razzista o nel migliore dei casi, menefreghista. (Clicca qui per leggere le dichiarazioni del sindaco Bitonci) Dire e scrivere che siamo invasi, che gli immigrati portano malattie tipo l’ebola. Gente in mala fede o animata da quell’impasto disgustoso di ignoranza e repulsione verso chi viene da lontano.

Stiano tranquilli i padovani, anche se venisse aperto il famoso “hub” di smistamento dei richiedenti asilo a Padova, i disperati venuti da lontano, fuggiti da guerre, carestie e persecuzioni, si smisterebbero da soli, basta guardare questo accurato servizio della BBC, che certifica come l’Italia sia meno attraente della Turchia per chi sceglie di costruirsi un futuro daccapo (clicca qui per aprire le infografiche, in inglese).

E saranno contenti quelli che dicono “io non sono razzista, ma qua ce ne sono troppi”. Uno studio dell’associazione migrantes sancisce come migliaia di stranieri se ne stiano andando dalla (ex) marca felice. Un dato su tutti: in provincia di Treviso lo scorso anno si sono persi 4000 posti di lavoro. Tremila nuovi disoccupati erano italiani, mille stranieri. Buona parte di questi ultimi se ne sono andati da un’altra parte. (Guarda il servizio di Reteveneta) Rispondere agli altri tremila che è tutta colpa degli immigrati, credo non regga.

Alberto Gottardo