Mondo dello sport veneto in ginocchio causa Covid: l’impegno di Enoch Soranzo (FdI)

 

Un pacchetto organico di misure a sostegno del mondo dello sport veneto, un comparto messo in ginocchio dagli effetti della pandemia e da più di un anno di restrizioni: è quanto chiede il Gruppo Consiliare regionale “Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni” con una mozione presentata dal Consigliere regionale padovano Enoch Soranzo e sottoscritta dai colleghi Raffaele SperanzonDaniele PolatoJoe Formaggio e Tommaso Razzolini.

Poco è cambiato in un anno da quando lo scorso 9 marzo 2020 venivano inserite nelle attività da chiudere causa del Covid-19 palestre, centri fitness, centri sportivi, ASD, SSD e scuole di danza: uno stop forzato, recentemente rinnovato anche dal DPCM del 2 marzo 2021 del Premier Draghi, entrato in vigore il 6 marzo 2021 e successivamente esteso al 30 aprile 2021” spiega il primo firmatario Enoch Soranzo, “un anno di chiusure che ha messo in ginocchio centri sportivi e palestre italiane, strutture che rischiano ora in larga parte – alcune stime parlano di un 40% – di non poter riaprire a causa dei danni subiti dalla pandemia. Giampiero Guglielmi, presidente dell’ANPALS (Associazione Nazionale delle Palestre e Lavoratori dello Sport, ha recentemente sottolineato che solo nel 2020 i titolari di strutture sportive nella nostra penisola hanno perso 10 miliardi di euro”.

Oltre al danno, la beffa: come riportato da FITITALY, realtà che rappresenta direttamente oltre 500 imprenditori e gestori del settore Sport/Fitness, in una propria lettera aperta rivolta alla politica in questi mesi di chiusura le strutture sportive hanno continuato a sostenere numerosi costi fissi, che vanno dai canoni di locazione degli immobili, canoni di leasing delle attrezzature, utenze, assicurazioni, tasse e oneri vari” sottolinea Soranzo.

Il Veneto si colloca al 3° posto in Italia per presenza di società sportive, con un dato dell’8,5% su scala nazionale: la nostra regione è anche seconda in Italia per numero di atleti e per numero di operatori, rispettivamente con un dato del 10,4% e del 10,3% su scala nazionale” continua il Consigliere regionale, “è innegabile pertanto l’importanza dello sport per l’economia regionale e nazionale, un settore strategico che occupa direttamente ed indirettamente migliaia di lavoratori, anche grazie ad un indotto che spazia dalle attrezzature allo sport system, con alcune tra le principali aziende a livello nazionale ed europeo presenti in territorio veneto”.

Qualche settimana fa, il presidente del CONI Veneto ha stimato in 12-15% il calo delle società sportive e dei tesserati, e per quest’ultimo dato le fasce d’età più critiche sono quelle più giovani, dai 5 ai 12 anni. Questi bambini hanno dovuto rinunciare alla pratica sportiva, mentre i loro ‘colleghi’ più grandi, che disputano un campionato di interesse nazionale, possono allenarsi e giocare” rileva invece il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale Raffaele Speranzon che è padre di due bambine di sette anni, “va inoltre ricordato che c’è chi va in palestra o in piscina anche per ragioni di salute: non si può dimenticare che gli investimenti sullo sport garantiscono un importante risparmio per la spesa sanitaria”.

Da qui la nostra richiesta alla Giunta regionale a farsi parte attiva presso il Governo, presso la Conferenza Stato-Regioni e presso ogni altra sede governativa o sovranazionale a sostegno del comparto sportivo, con misure per i canoni di locazione non pagati, per i costi fissi delle utenze, per bloccare canoni di leasing delle attrezzature e dei POS, canone Rai, Siae e SCF e calmierare il costo delle assicurazioni” continua ancora Soranzo, che conclude “sarà importante infine che la Giunta regionale del Veneto finanzi campagne di promozione ‘anti paura’ per il rilancio del comparto, e che intervenga presso comuni e società municipalizzate per calmierare TARI e tassa sulle insegne pubblicitarie o meglio, dal 2021, del Canone Unico. Ne va del futuro e della sopravvivenza di migliaia di imprese e di tantissimi lavoratori dimenticati finora dai due governi chiamati ad affrontare l’emergenza dovuta alla pandemia”.

Lo sport deve ripartire al più presto: basta confusione, basta distinzioni tra atleti professionisti e amatori. Se non si riaprono al più presto palestre e impianti e non si riprende l’attività, lo scenario economico e sociale che ci aspetta è drammatico” aggiunge ancora il capogruppo Speranzon, che conclude “la politica nazionale pensi alle tante, troppe, strutture chiuse da mesi, che attendono di sapere se, quando e come potranno riprendere la loro attività. Pensi alle famiglie che da un anno vedono i propri figli chiusi in casa, senza possibilità di fare attività sportiva. Pensi infine all’importante ruolo sociale ed educativo che lo sport ricopre anche per il mondo della disabilità”.