Morto Claudio Scimone, papà dei Solisti Veneti, un gigante della musica classica

 

L’ultimo concerto lo aveva diretto nella chiesa degli Eremitani, finendo il concerto dirigendo da seduto dopo che era caduto a terra. E con questa immagine, di un uomo tenace, determinato fino all’ultimo goccio di energia a vivere la musica, che mi piace ricordare Vlaudio Scimone, morto all’età di 83 anni nelle ultime ore. Padova piange uno dei suoi migliori musicisti del secolo scorso. Un gigante, che ha saputo creare in città una realtà, i Solisti veneti, che ha fatto scuola nel mondo per freschezza e capacità di sperimentare una realtà imprenditoriale legata alla musica classica. Non si hanno ancora notizie circa la data del funerale che potrebbe tenersi nella giornata di sabato.
E’ stato per 27 anni direttore del Conservatorio “Pollini” di Padova ed ha insegnato esercitazioni orchestrali al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia.

Tra i premi più rilevanti ricevuti da Scimone vi sono i tre “Grand Prix du Disque”, consegnatigli dall’Accademia Charles Cros di Parigi, il Grammy Award di Los Angeles e il titolo di “Cavaliere di Gran Croce, Ordine al merito” con la medaglia d’oro al merito per l’arte e la cultura da parte del Presidente della Repubblica Italiana nel 2000. Infine, nel 2008, a Venezia, ha ricevuto, insieme con i I Solisti Veneti, il premio “Una vita nella musica – Arthur Rubinstein”. L’Università di Padova gli ha conferito la laurea honoris causa in Giurisprudenza. Nel 1970 con “I Solisti Veneti” ha ottenuto il primo premio nel singolare concorso del “Festival Bar” con 365.000 voti di pubblico giovanile