Movimento forconi nel Veneto, il leader c’è già. E’ un trevigiano doc e qui di seguito c’è tutto il suo monologo (fate girare è un mito)

 

C’è un ragazzo di 20 anni a Onè di Fonte (Treviso) che prova ad accendere il movimento dei forconi anche in Veneto. Posta video come questo su youtube (Sbobinato parola per parola qui di seguito, vale la pena leggere la trascrizione perchè nel sonoro qualcosa si perde). Ha aperto un gruppo su Facebook. Vuole bloccare l’autostrada Serenissima a Vicenza est lunedì mattina. Per vedere il video clicca qui, altrimenti qui di seguito c’è la traduzuione di 9 minuti (nove minuti) di monologo.
“Non credo più a quello che mi dice il capo di Forza nuova: “aaah eehh oohhh uuuhhh Forza Nuova. Non credo più ai comunisti del giono d’oggi: “Comunismoooo”. Che c… fa il comunista, va in giro ad imbrattare i muri e sta dentro il centro sociale. A me sta bene che ti droghi dentro il centro sociale, ma poi vuoi farlo dentro nei parchi, ma il vero comunista non è quello. Il vero comunista si da del lavoro per il popolo. Non è un statale (sic) perchè i statali in ogni posto di lavoro statale veramente non sanno lavorare. Questi sono i nuovi comunisti. Il vero comunista non c’è. In Italia non è mai esistito il comunismo. Il comunismo c’è in Russia, in Russia è nato il comunismo.

 

Qua in Italia c’è stato il fascismo. Questa è la storia italiana. Ma non c’è neanche più quello. E’ solo ideali, che li portano avanti i partiti per farsi propaganda. E questo non fa rumore. (pausa). Perchè per essere uomo bisogna essere soprattutto onorati, avere l’onore, avere una virtù. Una virtù che qua agli uomini gli manca, specialmente in Veneto. Chi è rimasto di vero Veneto? Perchè il Veneto di per sè è un popolo unito, forte, non è uno stupidetto. Non è uno codardo, come è adesso. Gli unici che sono rimasti veramente con spirito veneto sono i bellunesi, i chioggiotti e il veronese. Qua a Treviso tutti sono venduti. Gli chiedi qualcosa (interlocutore immaginario 1) “eeehhh nooo tu non devi fare così, devi pensare a lavorare”. (interlocutore immaginario 2)”oh ma stupido, hai capito che io devo lavorare fino ai 70 anni. E lavorando cosa, prendendo mille euro al mese? Così riesco a farmi una famiglia?”. (interlocutore immaginario 1) “Ci vuole i sacrifici, come fai a farli?”. (pausa). Due sono le strade: o continui ad andare avanti così a lavorare, a lavorare come un onesto cittadino che la prende in culo, o divento criminale (pausa ed ammiccamento). Che ne so si comincia a vendere cose illegali, come i vestiti di contrabbando, alle sigarette di contrabbando e alla droga. E tutte altre cose. (voce fuori campo, chiede “cosa succede?”). Succede che la polizia ti becca e sei inculato. Allora sia qua che la sono inculato. Allora ho pensato, forse c’è una terza via ed è la rivoluzione.Non ho paura a dire questa parola: guarda che in facebook ho bombardato anche le pagine delle televisioni tipo Rai etcetera dicendo io sono Alex e sono per la rivoluzione. Ho bombardato le pagine della Rai, mettendo i link su quello che sta succedendo in Sicilia, perchè nessuno ne parla (pausa). Qua io ho parlato anche con i veneti, specialmente con i ragazzi, perchè solo i ragazzi possono dare coraggio a tutti. L’adulto non si mette a combattere, ha già fatto tutto nella sua vita, sono i giovani che devono pensare al futuro. Non il vecchio, il vecchio deve solo pensare a vivere quegli ultimi giorni che gli rimangono. Non posso chiamarlo e dirgli “oh, vieni a fare la rivoluzione”. Cioè non c’è onore, dai ahn. (voce fuori campo, con una certa solennità: “eppure sarebbero i primi a partire”). Eppure sarebbero i primi a partire (dito indice ammonitorio alzato). E parlando qua con i giovani veneti (voce nasale) “eh allora bisogna farlo a tavolino, bisogna farlo a livello nazionale”. Livello nazionale si è visto, tutti quelli che tentano di andare a Roma. partono in centomila si ritrovano là in tre. Come è successo a me. E come a tanti altri succede. Bisogna partire nel proprio piccolo. Desso proviamo a fare qualcosa qua a Treviso come popolo di Treviso. No come partito di Treviso, no come sindacato. Ah i sindacati, sindacati (mani giunte) voi avete fallito. Altro che difendere i lavoratori. Perchè non domandate a un imprenditore perchè non paga il lavoratore. Ghe credo è pieno di debiti con le banche per pagare le tasse, debiti per le banche debiti per tutto, anche l’imprenditore non gli rimane niente. (voce fuori campo “dove vanno?”) Dove vanno? (voce fuori campo: ai paesi dell’est). Appunto (v.f.c. “e chi sono i primi ad andare?”) i veneti. E poi i sindacalisti, Confindustria, Tutti vanno là. E ci stanno prendendo in giro, e voi ci credete anche, questo è il bello, ci credete. Complimenti (applaude). Tanto chi se ne frega di questa bandiera (prende il tricolore portato fino ad allora al collo e lo mostra). Bruciamola, tanto. Questa è l’unica cosa che non mi possono togliere. E’ l’unica cosa che non possono rubarmi. Credo che a ogni italiano non si può rubare. Quindi faccio l’appello soprattutto ai giovani: io sto cercando gente che ha il coraggio di agire, non di usare violenza, (voce fuori campo, “neanche di farsi vedere”). Neanche di farsi vedere perchè tanto ( e qui parte un discorso che non si capisce, peccato). Vi dico solo questo (braccia conserte) l’Italia è fregata. Guardate sabato scorso sono andato in discoteca giusto perchè ogni tanto anche io è giusto che ci vada per godermi un attimo la vita. Una volta ci andavo quasi sempre, andavo fino a Mestre in discoteca per divertirmi, però ultimamente per motivi economici, di lavoro e quant’altro e di quello che sto facendo. Parlavo con la gente non ho paura di dirgli il mio pensiero, ho visto i giovani: sono così drogati dal voler far festa. Cosa fate festa, non vedete che stan rovinando tutto qua. L’islanda hanno fatto la rivoluzione, sono partiti da quelli di destra, quelli di sinistra, quelli di centro, i verdi, i rossi, i neri, tutti. Si sono riuniti, han detto basta. Perchè l’islandese di per sè è vichingo, il vichingo ha le palle, e loro sono andati a fare la rivoluzione. (voce fuori campo suggerisce discorso sulle palle dei romani). I nostri avi erano l’impero romano, quello lì che comandava il mondo, desso son quattro venduti. Poi in veneto più (incomprensibile) più ti inculano. Tra virgolette, amici, perchè loro ti fanno credere di essere amico perchè alla fine che cos’è (incomprensibile) incularti. (incomprensibile fuori campo) eh lo so, chissà cosa state pensando. Questo è il Veneto. In Ungheria sta cominciando anche là la rivoluzione, l’ho visto in internet (fuori campo e i telegiornali?) i telegiornali ne parlano qualcosa ma come protesta etcetera. (interlocutore immaginario 3) “Eh l’Ungheria va nel baratro se fa così”. Come era l’Italia, l’Italia è già nel baratro, (interlocutore immaginario 4 , che sarebbe l’italiano medio) “No bisogna fare così, bisogna scoltare Napolitano”. (torna il sè) Grande traditore del popolo, e lo dico non ho paura a dirlo, lo dico anche guardando la telecamera così se riesce a vedere questo video lo vede. siamo noi lo stato sovrano, non loro. Cioè i giornali scrivono no al referendum sì alle riforme, ma suddito italiano, persino sul giornale te lo hanno scritto no al referendum. Referendum vuol dire che la legge la sceglie il cittadino. (Voce fuori campo: “ma non è così”). Ma non è così, si arrangiano loro, ma dove cacchio hai la testa, spegni la tv ed accendi il cervello. Inizia a ragionare, a meditare con la tua testa (mani giunte) ce l’hai una testa? Così, non so, sarà una offesa ma non voglio offendere, io in venti anni che sono arrivato mi son svegliato, e anche Rosario dieci anni è arrivato e si è svegliato, e anche gli altri si sono svegliati anche se svengono, sarà brutto da dire ma se non ti sei ancora svegliato vuol dire che sei proprio ritardato. Basta, io non dico altro, io per questa (alza il tricolore) sto dando la vita. Non ho paura a dirlo perchè sembra che sia vergognoso essere italiani. Basta non dico altro”.