Multe ai consiglieri provinciali: la presidente Serato “querele per tutti”

 

Paolo Giacon, consigliere provinciale del Pd annuncia un ordine del giorno in consiglio provinciale per chiarire la vicenda delle multe a consiglieri ed assessori provinciali. Attraverso Facebook la presidente del consiglio provinciale Luisa Serato risponde piccata, prendendosela con Giacon, con i giornalisti del Mattino di Padova e con quelli del Corriere della Sera. Qui di seguito la posizione della presidente Serato:
Caro Giacon, di essere ingiustamente diffamata ne ho abbastanza. E così sono costretta a prendere, idealmente, carta e penna per rintuzzare le farneticanti accuse, tue e dei tuoi amici pennivendoli, riportando la questione sui binari del vero. Osservo, preliminarmente, come il tuo O. d. G. risulti, fin dalla prima lettura, talmente privo di fondamento da poter essere qualificato come irricevibile, oltre che inutile. Ti chiedo innanzitutto da dove ricavi l’intenzione, mia o di altri, di ricorrere al Prefetto. Io ho sempre e solo dichiarato, anche alla stampa, la mia intenzione di interporre ricorso: se al Prefetto o al Giudice di Pace, non avendolo ancora deciso io stessa, non mi spiego come potresti saperlo tu o chicchessia. Puoi illuminarmi? In secondo luogo ti chiedo: chi ha mai anche solo vagamente accennato a ricorsi collettivi? Chi ha mai parlato di ricorsi istituzionali? Chi ha mai avanzato l’ipotesi di pagare le contravvenzioni con i soldi del bilancio della Provincia? Voglio nomi e cognomi e li voglio subito! Ti sei mai, onestamente, chiesto perché, improvvisamente, ci è piovuto addosso un così alto numero di multe che hanno colpito consiglieri provinciali di tutte le appartenenze, dipendenti dell’ente, dipendenti dell’Università e chissà quanti altri autorizzati all’accesso in ZTL? Ti sei mai preso la briga di verificare la segnaletica apposta al varco “incriminato” al fine di valutarne l’adeguatezza e l’immediatezza del comando? Hai mai fatto una richiesta di accesso agli atti, al tuo comune di residenza, per richiedere, nel sacro nome della trasparenza amministrativa, la lista degli esentati dall’osservanza del divieto? No, non l’hai fatto. E come te non l’hanno fatto i giornalisti del Mattino di Padova, nè quelli del Corriere della Sera. Adesso basta: risponderò colpo su colpo alla vostra diffamante azione mediatica, se necessario, anche a colpi di querele. Per tutti.