Navigator di Padova: di cosa si stanno occupando questi nuovi professionisti?

 

Sono operativi anche nella provincia di Padova i “navigator“, professionisti fortemente voluti dal precedente governo “giallo-verde” i quali sono stati assunti con un contratto co.co.co. dalla società Anpal Servizi.

Una figura di cui si è discusso a lungo

Su questa figura si è discusso davvero tanto, da un lato perché si tratta di un qualcosa di assolutamente nuovo nella nostra nazione, dunque era inevitabile un elevato livello di curiosità, dall’altro perché in molti hanno espresso dei dubbi sulla loro effettiva utilità.

Il Veneto, pur avendo firmato la convenzione necessaria per consentire a questi lavoratori di poter iniziare la loro collaborazione, si è sempre dimostrato un po’ scettico dinanzi a questo progetto; in un’intervista recente l’Assessore all’istruzione, alla formazione, al lavoro e pari opportunità, Elena Donazzan, ha affermato senza mezzi termini che a suo parere i navigator “non servivano” e che il Reddito di Cittadinanza è “una spesa da cancellare”.

25 i professionisti attivi nella provincia di Padova

Al di là di questo, i navigator hanno preso servizio e nella provincia di Padova ne sono attivi 25; è interessante sottolineare, peraltro, che la provincia patavina è stata l’unica del Veneto ad aver ricevuto una quantità di domande superiore al numero massimo di persone che avrebbero potuto prender parte alla selezione pubblica, tenutasi a Roma, dunque per questa provincia si è resa necessaria una scrematura sulla base del voto di laurea.

Qual è l’obiettivo del navigator

L’obiettivo primario del navigator è quello di trovare un lavoro al percettore di Reddito di Cittadinanza, un obiettivo che non può essere raggiunto in modo immediato, bensì tramite diversi step.

Attualmente i navigator di tutta Italia sono impegnati nella cosiddetta “profilazione” dei percettori del sussidio: questi cittadini sono infatti convocati presso i Centri per l’Impiego per un colloquio conoscitivo sulla base del quale si cercherà di impostare il lavoro successivo.

I navigator dovranno cercare di far incrociare domanda ed offerta di lavoro, ma dovrebbero occuparsi anche della formazione di questa categoria di cittadini: per rendere più funzionale il loro reinserimento socio-lavorativo, infatti, la formazione può rivelarsi provvidenziale.

Questa potrebbe essere un’opportunità interessante anche per le aziende, affinché possano procurarsi del personale già formato.

Ovviamente la formazione obbligatoria, quella relativa ad esempio alla sicurezza e quella prevista dalla legge per determinati ambiti professionali, rimane a carico dell’impresa, la quale dovrà quindi rivolgersi a realtà specializzate quali lisaservizi.it per fare in modo che i propri dipendenti seguano dei corsi ad hoc, tuttavia la formazione operativa può essere appunto gestita dai navigator e, più in generale, dai Centri per l’Impiego.

Contratto fino all’aprile 2021

Il contratto di collaborazione di cui sono titolari i navigator scadrà nell’aprile del 2021, ed allora sarà sicuramente possibile tracciare un bilancio complessivo di questo progetto fortemente voluto dal Ministro Luigi Di Maio, oggi agli Esteri.

L’Assessore Donazzan ha dichiarato che la Regione Veneto, grazie al suo apparato pubblico e ai suoi Centri per l’Impiego, è già in grado di individuare un impiego ai percettori del reddito, di conseguenza la figura del navigator non è determinante.

Per molte altre regioni d’Italia, in particolare al Sud, la criticità sembra essere opposta: il problema principale in questi territori è legato proprio alla scarsità delle offerte di lavoro, quantomeno per quel che riguarda il lavoro regolarmente dichiarato, di conseguenza, di conseguenza ci si chiede come possano, i navigator, effettuare il “match” tra domanda e offerta.

Le imprese che assumono percettori di Reddito di Cittadinanza, è utile ricordarlo, possono usufruire di interessanti incentivi, ma questo potrebbe non essere sufficiente nelle aree in cui la disoccupazione raggiunge livelli molto consistenti.