Nereo Tiso (Pd): “Con Bitonci ogni giorno ha la sua pena”

 

altDal vice segretario cittadino del Pd Nereo Tiso riceviamo e pubblichiamo:
“Il tempo passa in fretta e da qualche mese, noi padovani, stiamo assistendo al work in progress del nostro sindaco. Ogni giorno ha la sua pena e, diciamo, la sua ordinanza, capace di suscitare consensi da parte di chi ha bisogno di identificare il nemico giornaliero, un po’ meno, da parte di coloro che vorrebbero che la nostra cittĂ  alzasse la testa oltre le ossessioni del primo cittadino. Ultima, seppur con piccole variazioni in corso di annuncio, è la questione ebola. Mi permetto di dire che la questione ebola c’entra poca. C’entra molto, invece, l’accanimento del nostro sindaco,che vorrebbe essere terapeutico, nei confronti degli extracomunitari, cosa di cui è maestro. Ogni persona di buon senso, dal nord al sud dell’Italia, capisce che l’annuncio del cordone sanitario attorno a Padova è zoppo in partenza: prima per le responsabilitĂ  del comune in materia sanitaria, secondo per l’impossibilitĂ  di controllare chi, secondo lui, proviene dall’Africa e potrebbe soffrire della grave malattia, terzo perchĂ© chi arriva dall’Africa viene controllato giĂ  sulle navi e se avesse contratto il virus dell’ebola, questo sarebbe giĂ  manifesto molto prima di arrivare, eventualmente, nella nostra cittĂ ;; quarto perchĂ© i controlli sarebbero impossibili e non sortirebbero l’effetto desiderato. Usare un problema così drammatico, di grande sofferenza soprattutto per chi giĂ  soffre, per fare l’ennesima campagna propagandistica contro gli extracomunitari è indegno per la comunitĂ  padovana. Altra cosa è prendere in seria considerazione la questione sanitaria assieme alle autoritĂ  competenti. Ma il nostro sindaco si crede, probabilmente, omnicompetente e le sue grida si occupano di ogni cosa. . I fatti chiariscono, comunque, come dimostra il nostro sindaco, che è sempre piĂą semplice costruire mura oltre a quelle stupende che abbiamo giĂ , che aprire porte; meglio dire che si controllerĂ  ogni angolo di Padova, che creare le condizioni perchĂ© si debbano ridurre i controlli in quanto si vive meglio; meglio vietare di bere davanti ai bar, che lavorare perchĂ© i giovani, se non smettano di bere, almeno bevano meno; meglio togliere le panchine piuttosto che far sì che chi si siede siano anziani e mamme con i loro bimbi; meglio portare le auto in centro storico piuttosto che le persone (sono le persone o le auto che spendono?); meglio parlare di repressione che di integrazione;meglio punire tutti i mendicanti a prescindere, che combattere la povertĂ ; meglio ridurre le tasse che aiutare le famiglie; meglio pensare al filobus (preistoria del trasporto!) che al tram buttando a mare 80 milioni di finanziamento; meglio vagare per la cittĂ  in cerca di un’area per l’ospedale, che dire avevano ragione gli altri, e si potrebbe continuare. Tutto ciò non apre le porte della nostra cittĂ  e qualcuno, infine, dovrĂ  tirare tra qualche anno le somme. Una cittĂ  sicura non si costruisce con l’aumento delle telecamere o con i certificati di buona salute, nĂ© edificando mura sulle quali mettere sentinelle. La propaganda nasconde la vera realtĂ , purtroppo,: migliaia di metri quadrati in vendita per costruire centri commerciali, la stessa sicurezza chiacchierata ma con risultati mediocri rispetto ai proclami; lavori fermi nelle periferie per l’inerzia degli assessori; infine, una cittĂ  che sta andando verso un pesante declino sociale e solidale. SolidarietĂ , appunto, termine sconosciuto al nostro sindaco o venduta anche questa in salsa padana. La solidarietĂ  bisogna ritrovarla soprattutto attraverso lo straordinario tessuto associazionistico, delle parrocchie, dei gruppi sportivi, delle cooperative che opera nella nostra cittĂ . Padova ha bisogno di respirare a pieni polmoni, di aprirsi perchĂ© solo così può ritrovare se stessa e lavorare sul proprio destino assieme a chi può renderla piĂą viva e vitale in un mondo in rapido cambiamento”.

Nereo Tiso
Vice segretario Pd Padova