“Padova ha bisogno di idee non di baruffe”. L’appello di Confindustria ai candidati sindaco

 

«Padova ha oggi la sua grande occasione per essere una città media di classe europea. Occorre mettere insieme il grande capitale sociale e umano di cui dispone con la necessità di una gestione ordinata ed efficiente della città e, contemporaneamente, sviluppare una visione originale e integrata nel contesto metropolitano veneto. Su queste linee fondamentali Confindustria Padova proporrà una piattaforma di lavoro e valuterà tutti i programmi quando si conosceranno, in coerenza con l’autonomia e l’indipendenza della nostra Associazione, l’interesse alle idee e ai progetti per la città ed il suo sviluppo, non alle alchimie politiche e alle candidature. Una precisazione che ho ritenuto doverosa nell’imminenza della competizione elettorale».

«Questa città – continua Finco – con i suoi tanti protagonisti positivi, portatori di valori che ne rinsaldano il tessuto connettivo, merita dalla politica una risposta di pari livello, che non insegua il consenso purchessia, ma promuova visioni mobilitanti».
«Vi è assoluta necessità di un clima costruttivo, di confronto, anche forte, ma rispettoso delle opinioni e delle scelte altrui. La dialettica è un ingrediente indispensabile della vita sociale e della democrazia. Può, e deve, essere franca, netta, talvolta anche dura. Ma l’ascolto delle ragioni degli altri ne è un elemento indispensabile. Altrettanto importante è la capacità di prendere decisioni. Decisioni che una buona amministrazione e una vera leadership ha la responsabilità e il dovere di prendere, dopo aver ascoltato, con capacità di sintesi, visione e veduta lunga, orientando la società, non inseguendo la “pancia”, il sondaggio o il consenso della prossima elezione. Quante decisioni (o non decisioni) sono nel limbo da anni e hanno contribuito al depauperamento? È un appello che desidero rivolgere a tutti gli ambienti della nostra città, particolarmente a quello politico. Alla vigilia di una competizione che si annuncia lunga e anche aspra».
«Padova non ha bisogno di un altro “ring elettorale”, ma di lucidità di analisi, visione e concretezza delle soluzioni. Di condividere nuove e più efficaci modalità di confronto e collaborazione tra pubblico e privato. Di costruire un piano organico, articolato in progetti misurabili per proporre una visione condivisa con al centro la “crescita inclusiva”. Ciò comporta una grande attenzione a tutti i fattori sociali della città».