Padova ha salutato per l’ultima volta Luigi Gui. Piron: “Era un giovane di 95 anni”

 

Si sono tenuti questa mattina nel Duomo di Padova i funerali di Luigi Gui, già senatore della Repubblica e ministro oltre che componente della Costituente.
Alla cerimonia funebre officiata dal vescovo Antonio Mattiazzo hanno preso parte le massime autorità civili e militari e centinaia di padovani, molto legati alla figura di uno dei politici più illustri della storia di Padova, scomparso lunedì mattina all’età di 95 anni.
“Nella sua azione politica ha sempre avuto presente la priorità del bene pubblico aperta ai problemi dei lavoratori e delle classi popolari – ha detto monsignor Mattiazzo durante l’omelia – nei suoi scritti ricorre il tema della politica del buon senso, e sappiamo quanto ce ne sarebbe bisogno anche oggi”.
Terminata la cerimonia religiosa, sul sagrato del Duomo si è tenuta la commemorazione pubblica alla presenza dei parlamentari Rosy Bindi, Giustina Destro e Paolo Giaretta. Hanno preso la parola l’assessore comunale Claudio Piron e la presidente della Provincia Barbara Degani. “Artefice con Aldo Moro nel 1962 della riforma della scuola media – ha ricordato l’assessore Piron in rappresentanza del Comune di Padova – lasciò la sua impronta indelebile attuando uno dei fondamentali valori Costituzionali. Dare a tutti l’accesso alla scuola per almeno otto anni in modo obbligatorio e gratuito e contribuire così a rimuovere gli ostacoli per il pieno riconoscimento della cittadinanza. Lui stesso spiegava: “Mi pareva un campo nel quale si poteva svolgere una funzione più diretta nel favorire l’avanzamento sociale oltre che culturale delle classi popolari. Mi sentivo chiamato a un impegno di alto valore anche morale, concependo la scuola come un servizio rinnovato alla persona dei giovani, alla cultura e all’Italia”.
E oggi caro Senatore Gui, proprio i ragazzi della scuola media Vivaldi, a indirizzo musicale, hanno accompagnato il tuo ultimo congedo dalla tua Chiesa Cattedrale”.
“Parole – ha concluso l’assessore Claudio Piron – che attestano un altissimo senso dello stato, testimonianza limpida di un servizio reso al paese con onestà e coerenza sempre teso alla ricerca del bene comune. Profondo rispetto delle istituzioni, mai venuto meno anche negli anni difficili delle inchieste e delle calunnie. Affrontò tutto con dignità, senso dello stato e grande forza d’animo. La verità gli avrebbe reso giustizia facendolo risaltare in tutta la sua statura di uomo a servizio delle istituzioni”.