A Padova non ci sono (quasi) più i comunisti, ma il rischio è di una rifondazione komeinista. Si può essere etero e gay in pace?

 

Provo lo stesso disagio di fronte a chi il mese scorso criticava il gay pride e a chi ora getta la croce addosso a Federico Contin per aver organizzato “miss maglietta bagnata” al Naviglio. Quella di mercoledì 18 sarà come gli altri anni, una festa. Esattamente come una festa è stata la sfilata di fine giugno ed è per 90 giorni di seguito la rassegna in Fiera.
Uno decide semplicemente se andarci o no, se partecipare o no. C’è lo schiuma party al Pride Village ed a me non piace lo schiuma party? Non ci vado. C’è miss maglietta bagnata ed a me le tette non piacciono? Liberissimo di andare a prendere uno spritz in centro. O anche di stare a casa.
E invece no, invece l’assessora Marta Nalin decide cosa fa schifo e cosa no. E l’assessora che ha sfilato in prima fila al gay pride da un giudizio di “schifo” verso le ragazze che sfilano al Naviglio mercoledì e verso i ragazzotti che le spruzzeranno con le pistole ad acqua.
Avesse fatto il contrario sarebbe stata costretta alle dimissioni. Signora assessora, io mercoledì sarò a Miss maglietta bagnata, perchè sono per il libero culo, ma anche libera tetta, in libero Stato. E come devono divertirsi gli eterosessuali, come gli omosessuali, non tocca a lei deciderlo. A meno che non si arrivi ad una evoluzione da Rifondazione Comunista a Rifondazione Komeinista con lei e gli altri del suo partito a fare da censori agli appassionati della gnocca. Lo capisce anche lei che sarebbe quantomeno imbarazzante che dopo aver combattuto, giustamente, per i diritti degli omosessuali, si vietasse agli etero di essere anche un po’ beceri.

Alberto Gottardo