Padova non dimentica i carabinieri Codotto e Maronese

 

Ricorre oggi il 43° anniversario della morte dell’App. Enea Codotto e Car. Luigi Maronese. Alle ore 10.30, il Comandante Interregionale Carabinieri “Vittorio Veneto” Generale di Corpo d’Armata Maurizio Stefanizzi, accompagnato dai familiari delle vittime e dalle autorità della Provincia tra cui il Prefetto e il Sindaco di Padova, ha deposto una corona davanti alla stele eretta sul luogo dove si consumò il duplice omicidio. Presente una folta rappresentanza di militari dei Comandi dell’Arma di Padova, con in testa il Comandante della Legione Veneto, Generale di Brigata Giuseppe De Liso, Organizzazioni sindacali nonché i colleghi in congedo dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Le celebrazioni sono poi continuate presso la sede di via Rismondo n. 4 intitolata a “Codotto e Maronese”, dove si è tenuto un momento di raccoglimento presso la lapide dedicata agli eroi con la deposizione di fiori per poi concludersi nella cappella ubicata all’interno della Caserma, dove è stata celebrata una Santa Messa officiata dal 2° Cappellano Militare Capo, Don Corrado TOMBOLAN.

IL FATTO

La sera del 5 febbraio 1981, la pattuglia del Nucleo Radiomobile, composta dall’Appuntato Enea CODOTTO e dal Carabiniere Luigi MARONESE, interveniva nei pressi del canale Scaricatore alla periferia di Padova su segnalazione di un cittadino che aveva notato movimenti sospetti. Giunti sul posto, i due militari sorprendevano alcuni militanti dei NAR (gruppo terrorista neofascista) che stavano tentando di recuperare un borsone di armi precedentemente nascosto nel letto del canale. Per sottrarsi alla cattura il gruppo ingaggiava un violento conflitto a fuoco colpendo a morte i due Carabinieri. Prima di essere uccisi, l’Appuntato Enea CODOTTO e il Carabiniere Luigi MARONESE rispondevano al fuoco colpendo con le armi in dotazione il leader del gruppo, Valerio Fioravanti che, gravemente ferito ad entrambe le gambe, veniva successivamente arrestato.

Enea CODOTTO e Luigi MARONESE, vennero insigniti della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria, la più alta ricompensa che lo Stato riconosce ai servitori caduti nell’adempimento del dovere con la seguente motivazione:

“EQUIPAGGIO DI AUTORADIO DI NULEO OPERATIVO E RADIOMOBILE, INTERVENIVA, DI NOTTE, IN LOCALITÀ ISOLATA, OVE SORPRENDEVA ALCUNE PERSONE SOSPETTE, RISULTATE SUCCESSIVAMENTE APPARTENERE A PERICOLOSO GRUPPO EVERSIVO, MENTRE RECUPERAVANO ARMI E MUNIZIONI PRECEDENTEMENTE OCCULTATE IN UN CANALE. PRODITORIAMENTE AGGREDITI DAI TERRORISTI IN AGGUATO, BENCHÈ GRAVEMENTE FERITI DA COLPI DI ARMA DA FUOCO, REAGIVANO CON LE ARMI IN DOTAZIONE FERENDO GRAVEMENTE UN MALFATTORE. L’EROICO COMPORTAMENTO CONSENTIVA LA CATTURA DEL TERRORISTA FERITO, L’IDENTIFICAZIONE E L‘ARRESTO DI NUMEROSI COMPONENTI DEL GRUPPO EVERSIVO E FIANCHEGGIATORI APPARTENENTI ALLA DELINQUENZA COMUNE, NONCHÉ IL RECUPERO DI UN NOTEVOLE QUANTITATIVO DI ARMI, MUNIZIONI, ESPLOSIVI E DOCUMENTI. LUMINOSO ESEMPIO DI ECCELSE VIRTÙ MILITARI, FULGIDO ARDIMENTO ED ASSOLUTA DEDIZIONE AL DOVERE SPINTO FINO ALL’ESTREMO SACRIFICIO”.