Polemiche in Veneto per le stanze panoramiche ad alta quota

 

“Le stanze panoramiche in montagna, previste dalle ‘Modifiche alla Legge regionale n. 11 del 14 giugno 2013, ‘Sviluppo e sostenibilità del Turismo Veneto’’, il cui testo viene discusso oggi in Consiglio regionale, rappresentano proprio l’esatto contrario di uno sviluppo sostenibile in alta quota, ovvero, la montagna usa e getta. Con questa nuova norma, giustamente osteggiata dal CAI e dalle associazioni ambientaliste, viene autorizzato un turismo di lusso che niente ha a che vedere coi valori fondanti le Terre Alte quali la lentezza e, soprattutto, il rispetto dell’ambiente circostante”. E’ quanto dichiara in una nota il Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale del Veneto, Arturo Lorenzoni.

 

“In ultima analisi, – prosegue Lorenzoni – rischia di passare il concetto che l’uomo è padrone della montagna stessa e che lì può farci quel che meglio crede, senza alcun riguardo. Nello specifico, l’amministrazione regionale intende autorizzare la costruzione, sopra i 1.600 mt, di strutture per due persone, dove per passare una notte bisognerà sborsare centinaia di euro, e la legge permette l’edificazione di due stanze panoramiche per ogni Comune. Ciò che più mi colpisce – aggiunge Lorenzoni – è che sarà possibile realizzare soltanto stanze panoramiche a due letti. Personalmente, la interpreto così: uno va lassù con il proprio partner e ci passa la notte assieme. Stop. Ma la montagna è di tutti, non solo di chi ha i soldi per queste esagerazioni che peraltro sono fuori luogo. Niente gruppi di amici o altro, saranno ammesse unicamente le coppie. Siamo messi male – conclude Lorenzoni – se queste sono le politiche progettate per salvare le nostre Terre Alte”.