Padovani protagonisti con Raffaele Zanon all’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia

 

Confermata la presidenza di Giorgia Meloni, ormai sempre più convincente  leader della destra politica. Si apre anche Padova la fase due del partito e gli oltre 50 delegati padovani al congresso nazionale hanno votato il nuovo simbolo del partito che ha posto al centro la fiamma tricolore del Movimento sociale italiano e ha rimosso dal medesimo il nome Alleanza Nazionale. In rappresentanza del coordinamento padovano sono stati eletti  quattro  membri dell’assemblea nazionale: Nicola Cannistraci, Cristina Smanio, Gianluca Piva e Raffaele Zanon .

“La grande emozione dei tremila delegati è anche la mia”, sostiene il portavoce provinciale Elvio Turlon “ho votato con convinzione la modifica del simbolo, che esalta una storia, quella comune della destra identitaria e sociale che vede al centro la fiamma tricolore, quale simbolo che non si spegne o si accantona, ma si esalta.  ”Gianfranco Vezzaro   sostiene che  “Fratelli d’Italia guarda avanti, con radici solide, ma con lo sguardo all’Italia di oggi che vogliamo rappresentare da movimento che tutela i patrioti di oggi: i giovani disoccupati che non vanno via dal paese, gli imprenditori che non scappano dall’Italia, le madri lavoratrici che fanno sacrifici per la famiglia, la difesa dei nostri prodotti e delle nostre eccellenze, la sicurezza e la legalità, l’identità e l’interesse nazionale accantonato dalle politiche della sinistra negli ultimi anni.” Come sostenuto da Raffaele Zanon, “vogliamo la destra autonoma e libera  che rappresenti la terza via tra il moderatismo di Forza Italia ed il leghismo di Salvini. Il congesso apre una nuova fase di rinnovamento organizzativo anche in città e provincia. Da partito vogliamo caratterizzarci come movimento dei patrioti italiani, aperto alla società civile e alle esperienze politiche di coloro che guardano al futuro dell’Italia con spirito costruttivo e identitario. Le nostre iniziative sociali per  ribadire “prima gli italiani, prima la difesa del nostro lavoro e della nostra identità” perché non crediamo a “modelli” che portano a  sostituire gli italiani”