Panettone, a Padova il vero primato lo fanno i carcerati del Due palazzi

 

Il panettone del carcere che piace anche al Papa, e che entra nella top 5 del Gambero Rosso è fatto a Padova, nel carcere di via Due palazzi.
Quest’ultimo riconoscimento costituisce per la creazione di Nicola Boscoletto, presidente del consorzio di cooperative Rebus una sorta di consacrazione definitiva. La notizia più recente è di questi giorni e viene dalla prestigiosa rivista Il Gambero Rosso. Due anni fa in via Due Palazzi si era brindato per quella nona posizione tra i Panettoni migliori d’Italia che faceva entrare di schianto il panettone carcerario nella top ten della testata enogastronomica. Quest’anno poi il salto se possibile è ancora più clamoroso: scalate ben quattro posizioni in classifica, un quinto posto che proietta il panettone de “I dolci di Giotto” ai vertici nazionali, lasciandosi alle spalle con un pizzico di sfrontatezza nomi eccellenti.

Musica per le orecchie dei maestri pasticceri di via Due Palazzi, che già il 23 novembre scorso erano stati ospiti al Hotel Cavalieri di Roma alla festa per i 25 anni del Gambero Rosso come una tra le ottocento eccellenze italiane del mondo enogastronomico. E così per tutto il 2012 panettoni e colombe potranno sfoggiare il logo dei 25 anni del Gambero.
Anche l’Accademia della Cucina Italiana lo scorso 19 novembre ha voluto premiare i prodotti del carcere. Durante la conviviale per il 50° della Fondazione della Delegazione di Padova della AIC, i Dolci di Giotto hanno infatti ricevuto il riconoscimento per la “gastronomia che opera nel sociale” e un secondo “Piatto d’Argento”.

Neppure Benedetto XVI è rimasto insensibile alla fragranza e al profumo dei prodotti natalizi padovani e – c’è da scommetterci – al risvolto umano e sociale di una produzione che, assieme ad altre (meccanica, valigeria, gioielli, cucina, call center), dà lavoro e speranza a oltre 120 detenuti. L’anno scorso per la prima volta dal Vaticano era giunto un consistente ordine per i regali natalizi personali di Sua Santità. E anche per il 2011 è arrivata la conferma con una confezione speciale personalizzata da un chilo e mezzo. A questo proposito viene spontaneo esprimere dal carcere di Padova una profonda gratitudine al Santo Padre per la visita pastorale al carcere di Rebibbia Nuovo Complesso di Roma: è stato un grande segno di speranza di cui il carcere, ma non solo, ne ha estremo bisogno. Come ha detto il ministro Paola Severino, un avvenimento che ha commosso tutti. L’augurio è che possa trarre da esso la forza per portare avanti le riforme che ha già messo in cantiere.

Da notare che il risvolto sociale di questi prodotti è doppio: anche quest’anno infatti la Pasticceria artigianale del carcere aiuterà a sostenere le iniziative dell’Associazione Giuseppe e Margherita Coletta e del Banco Alimentare. Con l’acquisto del panettone Artigianale Classico o alla Birra a loro dedicati, una parte dell’incasso sarà devoluta a queste opere sociali. Selezionate non a caso. La vedova del brigadiere Giuseppe Coletta è ormai una presenza familiare per tanti detenuti padovani, mentre la raccolta di viveri per il Banco Alimentare è stata promossa per la prima volta dai carcerati tra i compagni di detenzione, che lo scorso 26 novembre hanno donato ben 375 chilogrammi. E non bisogna dimenticare il Cesto della Bontà che riunisce altre importanti realtà sociali, ognuna con i propri prodotti.

Resta da dire delle manifestazioni: un elenco impressionante. I Dolci di Giotto sono stati scelti dopo una rigorosa selezione per partecipare dal 12 al 14 marzo alla rassegna enogastronomica “Taste” ideata da Pitti Immagine e curata da Davide Paolini nella Stazione Leopolda di Firenze. Il mese dopo, dal 7 all’11 aprile è stata la volta del Vinitaly di Verona, nell’area espositiva delle Cantine Bisol di Valdobbiadene. Neppure il tempo di respirare, e a fine aprile I Dolci di Giotto sono già alla rassegna enogastronomica “Squisito” organizzata a San Patrignano, partecipando contemporaneamente con Matteo Florean all’appuntamento “Panettone d’Estate, famolo strano” condotto da Davide Paolini domenica 1 maggio.

I dolci del carcere potevano poi mancare alla rassegna che li ha consacrati? Certamente no. E così dal 21 al 27 agosto sono stati serviti nell’ospitality del Meeting di Rimini a centinaia di personalità del mondo economico, culturale e politico, italiane e di paesi di tutto il mondo come l’Egitto, gli Stati Uniti, il Giappone, il Brasile e l’Australia. Si passa poi alla Fiera del Tartufo di Alba (2 ottobre), mentre il 19 ottobre c’è la consacrazione in terra britannica, con l’esposizione alla rassegna “Re Panettone a Londra” in collaborazione con l’Istituto di Cultura italiana. Durante una cena di gala l’ambasciatore italiano a Londra batte all’asta il panettone da 5 chilogrammi: per 1000 sterline lo fa suo l’ex consorte di Sven Goran Eriksson, Nancy Dell’Olio.

Si va verso la fine dell’anno e il panettone conquista tutta la scena. Dal 5 al 7 novembre I Dolci di Giotto espongono alla rassegna “Golosaria a Milano” di Paolo Massobrio partecipando anche allo Show Cooking “Il Pan de Toni da Sud a Nord” con i maestri italiani del panettone. Durante la rassegna vengono incontrati il pasticcere “goloso di salute” Luca Montersino e Piero Leeman, profeta dell’Alta Cucina Naturale. Così si arriva fino a questi giorni: il 26 e 27 novembre scorso I Dolci di Giotto espongono alla rassegna “Re Panettonea Milano insieme ai migliori produttori di Panettone italiani ed esteri. Pasticceri sempre con la valigia in mano, insomma.

Un tentativo, quello del carcere di Padova, che vuol essere un punto di speranza, una strada buona da percorrere nel segno dell’applicazione delle nostre leggi, in primis l’articolo 27 della Costituzione. Un bene vero che come tale è una possibilità di bene per tutti.