Persone scomparse: mille ogni anno inghiottite nel nulla

 

In Italia ogni anno scompaiono mille persone di cui non si sa più nulla. Il dato è stato diffuso oggi durante il convegno “Le persone scomparse in Italia: le radici del fenomeno”: le persone scomparse dal 1974 al giugno del 2011 sono più di 24mila, di cui 9000 cittadini italiani e 15mila stranieri. “Del 72% dei casi non si conosce la causa della scomparsa – spiega Luca Massaro, presidente del consiglio amministrativo di Emerc, l’associazione padovana che oggi in Sala Paladin di palazzo Moroni ha organizzato il convegno – le persone scomparse in Italia. Le radici del fenomeno”. Sociologi, psichiatri, psicologi, medici legali, magistrati, penalisti si sono  confrontati sul tema. Lo psichiatra e scrittore Vittorino Andreoli è intervenuto sul tema “il ruolo dei disturbi della mente nel fenomeno delle persone scomparse” chiarendo che non tutti i casi di sparizione certo sono ascrivibili a rapimenti o fatti di cronaca nera. “Occorre sempre porsi il quesito se lo scomparso non sia anche un malato – ha spiegato Andreoli – o comunque una persona che soffre di patologie o momenti depressivi che possano portarlo a decidere di “morire2 per la società. Esistono altre due tipi di morte oltre a quella fisica, spesso nel caso delle sparizioni legata al suicidio. Esiste la morte sociale, cioè di colui che vuole cancellare tutti i legami con la famiglia e la cerchia dei conoscenti per i motivi più disparati, e chi vuole “morire” psicologicaente, sprofondato in una depressione che gli fa percepire i problemi di tutti i giorni talmente grandi da schiacciarlo e che quindi sono risolvibili solo con la fuga. a cioò affiancherei anche quei casi, e sono numerosi, di cause di malattie neurologiche o psichiatriche all’origine della scomparsa: basti pensare alla sorte dei malati di alzheimer o degli schizofrenici che si perdono letteralmente nella nostra società a causa delle debolezze della mente. In questo caso le scomparse possono essere efficacemente prevenute seguendo i pazienti e dotandoli magari dei moderni sistemi di localizzazione satellitare”.