Poker online, interviene la Commissione europea

 

La notevole popolarità che le poker room, le scommesse sportive e il gioco d’azzardo stanno riscuotendo, ha indotto alcuni Stati membri della UE a ridefinire le leggi a riguardo. L’Italia a tal proposito può vantare una delle più complete regolamentazioni a tutela del consumatore. In altri Stati il truccare le partite è stato definito come reato e sono state anche decise nuove sanzioni. Eppure, se i singoli Stati si sono adeguati non è stato fatto lo stesso dall’Unione Europea, infatti, non esistono delle leggi che stabiliscono il reato e l’applicazione delle sanzioni. Anche Michel Barnier, commissario per il mercato interno della Commissione Europea, interrogato da due deputati sulla corruzione nello sport, ha affermato che la Commissione sta studiando come le varie legislazioni nazionali degli Stati membri considerino la frode nello sport per poter armonizzare successivamente le definizioni di reato (penale) e le sanzioni. I risultati di questa ricerca sarebbero già pronti entro fine marzo. Dopo che il gioco è stato liberalizzato nella maggior parte dei Paesi UE e quindi i giocatori si sono spostati ad esempio dal poker gratis a quello a pagamento è stato anche rilasciato un Libro Verde sul gioco d’azzardo online. Lo stesso Barnier, sempre risposta all’interrogazione, ha proseguito sottolineando come l’esame e l’accertamento preliminare sia importante per capire se le misure adottate dagli Stati membri siano efficaci e che bisogna arrivare ad una cooperazione tra gli stessi Stati per bloccare l’offerta illegale di terzi Paesi. L’obiettivo della Commissione, ha concluso Barnier, è quello di aiutare gli Stati a tutelare il consumatore e combattere l’illegalità. Come prima accennato, in Italia è già in vigore tale legge. Per una volta non siamo secondi a nessuno.