Primi 100 giorni scaduti: signor sindaco Giordani, in bocca al lupo. Spero proprio che il rodaggio sia finito

 

100 giorni. Cosa si può fare in 100 giorni? Ieri mattina un mio amico fraterno, che ha iniziato a mettere su la sua seconda azienda, mi ha invitato a Vigonza a vedere il capannone, i macchinari nuovi, la linea di comunicazione e marketing del suo nuovo prodotto.
Ha deciso di partire con la nuova impresa a fine giugno. Proprio nei giorni in cui Sergio Giordani diventava sindaco.
Certo un conto è fare l’imprenditore, un conto fare il sindaco, come spiega oggi in un bell’articolo Davide D’Attino sul Corriere del Veneto in edicola.
Ma probabilmente Sergio Giordani stesso si sarebbe aspettato di più, che fosse un po’ più facile di così. Perchè da fuori, tutto è più facile. E Padova rischia di sembrare come uno stadio, in cui la squadra in campo viene sostenuta sempre e comunque dagli ultras, contestata sempre e comunque dagli ultras avversari, e “mugugnata” dagli incontentabili della tribuna, che sanno sempre che giocatore doveva entrare in campo e quale doveva essere lo schema in campo.
Io spero di non essere annoverato tra costoro. Mi viene rimproverato di avere un atteggiamento troppo critico. E’ lo stesso atteggiamento che ho avuto anche durante i tre anni sciagurati di governo Bitonci. Sarà perchè ho la libertà che mi deriva da aver dato un taglio netto con la politica politicata, da cui non mi aspetto nulla sul piano personale.
Ho giocato quattro anni fa, gli ultimi minuti di una partita diversa, persa ai supplementari quando sembrava vinta, con qualche autogoal. E questa partita la guardo da tifoso, che ha votato per Giordani, anche se un po’ disilluso da una politica che non ha fatto i conti con gli errori del passato recente, preferendo comodi capri espiatori, che però non tolgono il peccato originale di un centrosinistra che troppo spesso propone schemi vecchi anzichè avere il coraggio di innovare. Auguro a Sergio Giordani che, come dice nell’intervista a Davide D’Attino, il rodaggio sia finito. Dopo tre anni in cui la città, se non è stata ferma è addirittura arretrata, occorre andare avanti. Possibilmente nella direzione giusta.

Alberto Gottardo