Primo giorno di scuola a Padova, il messaggio dell’assessore Claudio Piron

 

Riparte la scuola e voi ragazzi tornate ad animare la città! In ogni rione in molti vi riunite in grandi biscioni colorati e vi spostate veloci da casa a scuola con i pedibus e le bici. Irrompete con allegria e ritmo contagiosi … tempo di studio e di incontri, sport, musica, impegni che si rincorrono tra saluti e abbracci, amicizie che si rinsaldano ed altre che si aggiungono. Genitori e nonni sono ormai pronti per i turni di accompagnamento, i compiti, gli incoraggiamenti che tutti abbiamo ricevuto nelle piccole o grandi difficoltà.
Ora, cari ragazzi, si tratta di partire con il piede giusto, di portare il vostro entusiasmo nelle aule, mettere ogni energia nello studio e nelle attività che vi attendono a scuola come nei pomeriggi con le associazioni, i gruppi ricreativi, il volontariato … Vi auguro di saper dosare i vostri impegni, di non trascurare lo studio e non lasciare nulla al caso. La corsa è lunga, dovete essere pronti ai nastri di partenza per questo nuovo anno e tenere un buon allenamento per affrontare con serenità e decisione i compiti e le interrogazioni, gli esami e gli imprevisti che possono sempre arrivare. Anche queste possono essere occasioni per prepararvi a raggiungere nuovi traguardi.

Senza dimenticare ciò che ci rende uomini: la capacità di “com-patire”, cioè patire con gli altri, sentire proprie le difficoltà degli altri e darsi da fare senza risparmiarsi per aiutare le persone, a scuola e in ogni circostanza. Sentirsi parte di una unica famiglia umana, senza differenze di colore, lingua, credo religioso, idee politiche, e prendersi cura gli uni degli altri è quanto la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo sessantacinque anni fa ci ha indicato in modo molto preciso ed esigente.
La nostra scuola, a Padova come in Veneto, continua ad essere tra le migliori del paese. Offre un buon livello di insegnamento, proposte formative, percorsi di orientamento, di accoglienza e accompagnamento.

Eppure non vi nascondo che dovremo affrontare ancora dei problemi molto complessi: molte aule hanno un numero di studenti ben sopra i limiti di legge, il tempo pieno con gli insegnanti compresenti non c’è più, le scuole non hanno risorse per ogni necessità – supplenze, progetti educativi, esigenze organizzative – certe discipline hanno meno ore a disposizione, risorse economiche per l’edilizia scolastica sotto il minimo indispensabile … E poi il problema più grande per l’Italia: i 52.000 giovani che ogni anno sono in fuga dalla scuola … un ragazzo su cinque senza diploma!
Anche per questo abbiamo pensato di accompagnare l’inizio anno con un “Settembre Pedagogico” tutto dedicato alla figura di don Lorenzo Milani, ricco di iniziative educative per bambini, ragazzi, genitori, insegnanti, educatori e cittadinanza.

Il proposito è riaffermare la centralità della scuola nella città, e nella scuola la centralità dei ragazzi, l’impegno del Comune, la valorizzazione delle esperienze educative in collaborazione tra Amministrazione, Istituzioni Scolastiche, Enti pubblici e di privato sociale.

L’obiettivo è rafforzare il “Patto educativo” con le famiglie, far crescere la scuola come luogo educativo dove le relazioni siano guida su cui fondare confronto, discussioni, apprendimenti. Una relazione umana che riconosce “diritto di cittadinanza” alle diverse identità, alle idee di ciascuno e si fa punto di riferimento per le giuste mediazioni che accompagnano i giovani nella crescita e nel rispetto, nella solidarietà e nella responsabilità.

Così scriveva Don Lorenzo Milani, nella lettera ai giudici: “Bisogna avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani … bisogna che si sentano ognuno l’unico responsabile di tutto”.
Il primato della coscienza sulla legge, la legge e il voto strumenti inalienabili del vivere democratico, la vita da spendere come dono e compito. L’obiezione di coscienza come atto civile responsabile di rifiuto del male e della convivenza con esso, la padronanza della parola e della comunicazione, la ricerca della giustizia sociale come atto doveroso di ciascuno e della classe politica: è l’insegnamento del “Priore” ai suoi ragazzi, giovani, operai, contadini, analfabeti, che resta attuale e forte anche per noi oggi!

Continueremo a fare memoria di tanti avvenimenti che hanno cambiato la storia del nostro paese, in particolare i 65 anni della Costituzione, del voto alle donne, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, i 40 anni della legge che riconosce l’obiezione di coscienza, la giornata contro la pena di morte e contro la schiavitù, il ricordo delle vittime delle mafie e del terrorismo, i viaggi per conoscere il Vajont, la Shoah, Marzabotto, le foibe … per andare a fondo e capire bene la storia dei popoli, per scovare le insidie che sempre si possono annidare nell’animo umano, generando mostri e tragedie epocali.

Scuole e Università saranno coinvolte pienamente dal 25 al 27 ottobre p.v. alla Festa Nazionale di Avviso Pubblico, quando a Padova si incontreranno amministratori, magistrati, imprenditori, giornalisti, familiari delle vittime. Istituzioni e società civile organizzata si trovano per confrontarsi sulle “Mafie d’Italia” e sulle possibili azioni da mettere in atto per sconfiggere questo mostro e far crescere la giustizia e la legalità.
Ma saremo anche fedeli alla priorità del tornare a parlare di scuola, di formazione, di educazione, senza paura di esagerare. “Barbiana … la scuola di don Lorenzo”, con due mesi di laboratori, mostre, visite guidate, seminari, viaggi … e con la presenza dei suoi allievi ci aiuterà a distanza di 45 anni dalla morte a fare memoria del Priore.

E dopo essere saliti con più di duecento studenti alla scuola sul Monte Giovi, torneremo con insegnanti e presidi per sostare nei luoghi della sua scuola e misurarci con le sue scelte ridotte all’essenziale, con le sue parole che scavano dentro interrogandoci, senza lasciarci scampo, come adulti, genitori, insegnanti, educatori.
Il suo motto “I CARE”, me ne importa, mi sta a cuore. Il contrario esatto del motto fascista
Il suo monito “Se la scuola perde loro – i ragazzi più difficili – la scuola non è più scuola! E’ un ospedale che cura i sani e respinge i malati “… restano nel tempo eredità preziosa che don Lorenzo Milani ci ha consegnato e a cui fare riferimento per il nostro “vivere la scuola con i giovani”.

E’ questo, pensiamo, il migliore augurio che possiamo fare ai ragazzi, alle famiglie, agli insegnanti, ai presidi e a tutto il personale, per il nuovo anno scolastico e per la vita delle nostre scuole.

Vi incoraggio e vi saluto con ogni cordialità.

Claudio Piron
Assessore alle Politiche Scolastiche – Educative – Giovanili