“Si fa presto a dire nucleare”. Al centro Altinate una prospettiva sull’atomo che fa paura

 

Reattori nucleari di prima, seconda, terza e quarta generazione; governatori pro e contro la localizzazione dei siti; un referendum nel 1987 portò 21 milioni di italiani, pari all’81% dei votanti, a bocciare l’opzione nucleare; disastro in Giappone contro onda emotiva tipicamente italiana. Quando si parla nucleare, la discussione spazia dall’elemento scientifico a quello politico a quello umorale.
«Il ricorso all’uso dell’energia nucleare ha sempre generato posizioni forti in favore o contro, a motivo della poca conoscenza dei processi di gestione del combustibile nucleare» dice Arturo Lorenzoni docente dell’Università di Padova «Così ai cittadini è spesso richiesto un atto di fiducia per sostenere o rigettare un’opzione tecnologica che ha elementi di valore e di criticità di difficile valutazione».
Se queste sono le premesse allora un dibattito approfondito sulla storia del nucleare in Italia è quantomeno opportuna, viste anche le recenti rimodulazioni delle politiche energetiche emerse negli ultimi mesi
Alberto Clò, nel suo recente libro edito da il Mulino “Si fa presto a dire nucleare”, propone un’analisi di ciò che è accaduto in Italia sul nucleare per mostrare come non basti dire sì o no alle centrali, ma sia necessario mettere in atto un sistema di gestione dell’industria estremamente solido e rigoroso, forte nella sua componente tecnica, amministrativa e finanziaria.

Martedì  15 marzo alle ore 16.30 al Centro Culturale San Gaetano di via Altinate 71 Alberto Clò presenterà il suo libro “Si fa presto a dire nucleare”. Interverrano con l’autore alcuni tra i maggiori conoscitori del settore in Italia quali Luigi De Paoli, Francesco Gnesotto e Giuseppe Zollino moderati da Arturo Lorenzoni.

Alberto Clò è professore Straordinario in Economia industriale ed Economia dei servizi pubblici all’Università di Bologna.  Esperto di politiche energetiche, è stato Ministro dell’industria, commercio ed artigianato nel Governo Dini.