Quattro spettacoli tra muica danza e teatro: Da mercoledì a domenica … Parlami di me

 

Quattro spettacoli che raccontano le donne, le diversità tra culture e il loro possibile incontro. In parallelo alla rassegna di videodocumentari (al circolo Unwound), si apre mercoledì 10 dicembre la rassegna teatrale di “Parlami di me, un festival in viaggio attraverso le diversità”, promosso da Arci Padova e Assessorato alle Politiche dell’accoglienza e dell’immigrazione del Comune di Padova, in collaborazione con Consiglio di Quartiere 3 Est e Centro Servizi Volontariato della Provincia di Padova, con il sostegno di Cassa di Risparmio del Veneto.
 
Si parte mercoledì 10 dicembre al circolo Arci Pixelle (via Turazza, 19/4, ore 21.30, ingresso libero) con Getterò fuoco sul paradiso, di e con Carla Vitantoni. Rabi’a, la protagonista, è considerata una delle prime sante dell’Islam e una delle fondatrici del sufismo, forma di ricerca mistica tipica della cultura islamica; donna appassionata, mistica e innamorata di Dio, Rabi’a si ritirò nell’VIII secolo dopo Cristo ai margini della città di Basra (l’attuale Bassora) e visse in estrema povertà dedicandosi all’amore incondizionato verso Dio, contravvenendo anche ai costumi del tempo. Dalle storie della vita di Rabi’a emergono dettagli che mettono completamente in discussione la visione più diffusa in Europa della società islamica e dei suoi equilibri interni. L’autore l’ha immaginata, alla fine della sua lunghissima vita, nel suo ultimo colloquio con Dio, ambientato in uno spazio intimo, di piccole dimensioni e popolato da pochissime cose, ognuna dal fortissimo valore simbolico.
 
I tre appuntamenti che seguono sono tutti al circolo Arci Carichi Sospesi, in via Vendramini 16, alle ore 21.30 (ingresso libero). A proporre venerdì 12 dicembre Figlie di Sherazade è l’Associazione culturale Il Naufragarmedolce. Lo spettacolo è scritto, diretto e interpretato da Chiara Casarico e Tiziana Scrocca, e vede la partecipazione straordinaria di Rosie Wiederkher, cantante del gruppo Agricantus; sue anche le musiche, composte in collaborazione con Ruth Bieri. È la storia vera di due giovani donne che si raccontano affinché altre donne possano un giorno vivere in condizioni migliori: Aysha, una ragazza nata in Germania da genitori turchi, e Zoya, giovane afghana rifugiata in Pakistan, sono le protagoniste.
Il progetto nasce dall’obiettivo di capire e raccontare, al di là di stereotipi e pregiudizi, situazioni di disagio nel mondo dovute alla diversità di genere. Un grande lavoro teatrale, che ha raccolto numerosi consensi e riconoscimenti ufficiali: nel solo 2007 è stato finalista al “Premio Ustica” per il teatro di Impegno civile e al Festival internazionale di Teatro PAN (Lugano); ha ottenuto il Premio Radio Rai “Microfono di Cristallo”. È stata un’iniziativa inserita nell’Anno europeo delle Pari opportunità per tutti.
 
Si continua sabato 13 dicembre con Correva senza rumore come danzasse. Lo spettacolo è il risultato di un laboratorio teatrale per donne straniere condotto da Teatrocontinuo, con la regia Erica Taffara, e vede il contributo dell’Assessorato alle Politiche abitative e Politiche dell’accoglienza e dell’immigrazione del Comune di Padova. Il percorso ha coinvolto dodici donne provenienti da diverse nazioni: Perù, Bolivia, Costa D’Avorio, Russia, Camerun, Paraguai, Cile, Moldavia e Italia. «È nato dal desiderio di condividere con donne di altre culture lo “scavo”, il tuffo profondo nell’anima e la corsa sospesa sul filo delle emozioni» spiegano i curatori. I testi sono in parte stati scritti dalle stesse partecipanti. Di Laura Gallo l’arrangiamento e l’esecuzione delle musiche.
 
Infine domenica 14 dicembre andrà in scena Aspettando Nil del centro nazionale “La Cometa”, per la regia di Fabiana Iacozzilli. Due “attrici” visibilmente coetanee “giocano” a fare la mamma e la figlia.  Tutto si svolge in una giornata come molte altre, in cui si continua ad aspettare e “non accade niente”, e questo niente si fa rivelatore delle contraddizioni che attanagliano l’esistenza dei due personaggi archetipici. Due personaggi che si interrogano, loro malgrado, sull’assurdità dell’esistenza umana, due creature che attraverso un rapporto di potere ci raccontano una realtà tragicamente vera e simpaticamente inventata di una madre che prepara la figlia all’incontro con il futuro marito o, ancora, di una figlia che prepara sua madre all’incontro con il futuro sposo A interpretare le due donne Elisa Bongiovanni e Giada Parlanti.