Reciprocità, il festival della diversità e dell’integrazione al via sabato prossimo

 

Ritorna “Reciprocittà – Parlami di me, un festival in viaggio attraverso le diversità” con un calendario denso e articolato di appuntamenti, tutti a ingresso libero, che proseguiranno fino all’autunno, per educare attraverso i linguaggi del teatro, la danza, il cinema e la letteratura, alle differenze culturali e alla ricchezza del loro incontro. Partendo dalla constatazione che le città sono oggi i principali luoghi dove si sperimentano le contraddizioni dell’inclusione sociale, ma anche dove si fa “laboratorio” di dialogo e integrazione. In particolare, quest’anno l’attenzione è rivolta alle donne e al loro fondamentale ruolo nella costruzione della pace e del dialogo e nella lotta per i diritti: il festival è infatti dedicato alla memoria di Neda, la giovane uccisa lo scorso giugno a Teheran dalle forze dell’ordine durante una manifestazione contro il regime, e alla rivoluzione silenziosa delle “donne in verde”, scese in piazza in Iran per dire “no” all’oppressione, alla disuguaglianza e all’ingiustizia. Aperitivi e dj set etnici, spettacoli teatrali, concerti musicali, film, presentazioni di libri, rappresentazioni conclusive di laboratori teatrali per ragazzi, e infine un concorso di scrittura teatrale: queste le numerose iniziative del progetto, giunto alla quinta edizione e promosso da Arci Padova in collaborazione con il circolo Carichi Sospesi, con il contributo del Comune di Padova e della Regione del Veneto.
Gli appuntamenti estivi, che si svolgeranno tutti ai “Giardini Sospesi” (Bastione Santa Croce, via Marghera 44, a Padova) aprono lunedì 31 agosto 2009 alle ore 22.00 con “Blackout!”, un monologo teatrale di Grazia Raimondo, inframmezzato da canzoni di Elisa Bonomo. È la storia di una studentessa disoccupata che abita nella multietnica Arcella, quartiere padovano simbolo dell’immigrazione, e che un giorno resta “vittima” di un blackout. La mancanza di luce (metafora dell’isolamento) la porta a raccontare la propria vita e altre parallele: quelle di una badante ucraina e di un prigioniero di guerra, collocate in tempi e situazioni diverse ma in realtà accomunate da un medesimo senso di incertezza per il futuro. Il progetto vede il coinvolgimento di molte associazioni e circoli Arci; ogni sera alle 21.30 aperitivo etnico a cura di Angoli di mondo, e da giovedì a sabato nel fine serata spazio al “dj etnico”. Al centro di martedì 1° settembre la dimostrazione pubblica di due laboratori teatrali che hanno visto lavorare insieme e riflettere sui temi della multiculturalità e del dialogo giovani e studenti di diverse culture: alle ore 22.00 “Intrecci”, a cura di Teatrocontinuo e, a seguire, “Il viaggio di Samir”, curato dai Carichi Sospesi. Nella stessa serata, alle ore 20.45, sarà presentato il libro di Paola Presciuttini “Il ragazzo orchidea”. Mercoledì 2 settembre l’appuntamento è alle ore 22.00 con il teatro di Giuliana Musso e il suo sempre ben accolto “Sex machine”, uno spettacolo che per il valore artistico e i contenuti sociali vale sempre la pena di riproporre. Il giorno successivo (giovedì 3 settembre), dopo la presentazione del libro di Francesco De Filippo “Quasi uguali. Storie di immigrazione” (ore 20.45), alle ore 22.00, è la volta di “La turnàta” di Nicola Bonazzi e Mario Perrotta, che racconta l’emigrazione italiana in Svizzera negli anni Sessanta. Due gli appuntamenti musicali della rassegna, anche questi all’insegna della multiculturalità: con i Djolibé Djembé è all’insegna della musica africana la serata di venerdì 4 settembre (ore 22.00), mentre sabato 5 settembre  vede esibirsi la Zzolchestra, un progetto che vede insieme musicisti di diversa estrazione. Si aggiungono, venerdi la presentazione del libro di Giorgio Gigliotti “Hotel Allah” (presente l’autore) e il sabato di “Sorridimi ancora” dell’Associazione Smileagain. Non manca neppure il cinema, con la proiezione, domenica 6 settembre alle 22.00, di “Come un uomo sulla terra” del regista Andrea Segre. Infine, a chiudere la rassegna estiva giovedì 10 settembre sarà “Storie di bicicletta”, la dimostrazione pubblica del lavoro realizzato nel corso di un laboratorio di teatro, diretto da Roberto Caruso dell’associazione Abracalam, che ha coinvolto gli studenti dell’I.T.C. per il turismo “L. Einaudi”.