Riccardo Roman (Udc) ed il federalismo “bufala”

 

Riccardo Roman, sindaco di Galzignao definisce una “bufala” il federalismo, riceviamo e pubblichiamo una nota del primo cittadino Udc del comune termale:
Viviamo tempi strani, non belli, pieni di segnali contrastanti.
Tempi in cui il consenso politico si crea nell’etere, con potenti annunci ed emozionanti messaggi mediatici, ma allo stesso tempo si governa il reale con provvedimenti concreti che sono il contrario di quanto annunciato.
L’ultimo proclama – lotta all’evasione!… Azione – un bel condono per chi ha fatto falso in bilancio!

Uno dei temi di maggiore effetto per la nostra gente veneta è stato sicuramente il Federalismo Fiscale (ve li ricordate i titoloni?) che ci hanno detto essere una realtà, quantomeno imminente, grazie ai famosi decreti delegati che dovrebbero arrivare.
Peccato che stiamo parlando di una altro luogo, non di Italia, Pianeta Terra.
I problemi sono di varia natura, intanto Federalismo Fiscale non significa Federalismo tout cour, ne è uno degli elementi, forse uno dei principali, ma se non c’è, e purtroppo non c’è, un quadro istituzionale in cui collocarlo ossia uno Stato organizzato nelle sue istituzioni per essere federalista, non è niente più che una chiacchiera scritta.
Ma ciò che fa apparire in tutta la sua chiarezza la totale mancanza di una reale volontà federalista è l’azione politica reale sviluppata giorno per giorno nei provvedimenti concreti. Nulla della produzione normativa intercorsa da allora è neanche lontanamente di stampo federalista, anzi, l’intero sistema politico ed amministrativo dello Stato è sempre più centralista e tale centralismo è sempre più solido e inattaccabile, il tutto con il decisivo contributo dei “nostri” paladini della Lega.

Inizio davvero a preoccuparmi seriamente se due delle menti migliori nel panorama degli amministratori locali del Veneto, Massimo Cacciari (Sindaco di Venezia noto esponente della Sinistra) e Vanni Mengotto (Presidente ANCI Veneto, già Sindaco di Este per l’allora Popolo delle Libertà) si trovano accomunati nella denuncia, non filosofica ma basata sui dati oggettivi del Rapporto Nobel, del fatto che il federalismo fiscale non esiste e che esiste invece uno stato di asfissia sempre più insostenibile degli Enti Locali veneti determinato da pervicaci e continue politiche di sottrazione delle risorse dal territorio verso il centro.
Si scopre, noi sindaci ahimè già lo sapevamo, che la quotidianità dell’amministrare in Veneto è violentemente segnata da processi che generano vincoli a carico delle amministrazioni locali e che mirano a togliere potere e denaro agli unici politici che la gente può scegliere (gli amministratori locali appunto) per consegnarli a quelli che, con l’attuale sistema elettorale, sono diventati la casta dei nominati, degli amici di…, quelli che, comunque vada, non devono rispondere ai cittadini del loro operato, ma ai loro capobastone.(Devono rispondere agli ordini così ciecamente che un povero sindaco e deputato peones, tale Bitonci, di fronte a delle precise e circostanziate contestazioni politiche apparse sulla stampa si trova così sprovvisto di argomenti da scatenare un violento quanto confusionario attacco personale, ma senza riuscire a ribattere a nemmeno uno degli temi contestati).

E qui si apre, evidente, la questione più squisitamente politica del federalismo. Che cos’è questo benedetto federalismo se non un trasferimento di potere dal centro alla periferia? Un modo, si spera migliore, di rispondere ai bisogni di chi in quella periferia vive e lavora?
Ma allora, mi domando e dico, se si afferma che si vuole il federalismo e quindi un maggior potere locale, perché non viene applicato prima di tutto proprio all’interno dei Partiti e magari per primi da quelli che del federalismo ne fanno una bandiera?
Li non ci sarebbe neanche il problema (enorme!) che ha il Governo di trovare le risorse, basterebbe essere sul serio federalisti. Ma è evidente che non lo sono.
Anzi, proprio loro sono i più centralisti, addirittura monarchici, e la pappa del potere se la mangiano tutta, altro che balle!

E così accade che, solo per fare un esempio…!, il futuro Presidente del Veneto lo scelgono a Roma due tizi lombardi di fronte ad un piatto di lasagne!

Possibile che a noi elettori non venga mai il dubbio che qualcuno ci sta prendendo in giro?

Riccardo Roman
Sindaco di Galzignano Terme