Saldi a Padova: le cinque regole d’oro per spendere bene il budget che in media è di 370 euro a famiglia

 

Più o meno 370 euro a famiglia, con una leggera flessione rispetto al pari periodo dell’anno scorso.
E’ questo l’impatto sui saldi che prevedono negli uffici dell’Ascom Confcommercio di Padova per quanto riguarda la nostra provincia.
Ma al di là del giro d’affari, sono le motivazioni che stanno alla base degli acquisti in programma da sabato 4 gennaio, quelle che sembrano attirare maggiormente l’attenzione in avvio di 2020.
“Ai consumatori – sottolinea Riccardo Capitanio, presidente di Federmoda Ascom Confcommercio Padova – sempre più orientati ad usufruire del web per i propri acquisti, offriamo la possibilità di avviare un percorso virtuoso verso ‘saldi sostenibili’ dal punto di vista non solo socio-economico, ma anche ambientale. Comprare nei negozi di vicinato, quelli che sono l’anima dei nostri centri urbani, significa toccare con mano la qualità, provare e trovare le taglie e le misure giuste, il tutto comodamente ‘sotto casa’. Ma significa anche limitare il traffico caotico dei furgoni che consegnano pacchi con imballaggi che poi dovranno essere smaltiti”.
“Comprare nei negozi – aggiunge il presidente dell’Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin – è certamente più sostenibile dal punto di vista ambientale ma non sottovaluterei anche l’aspetto relazionale”.
E che la fiducia, la competenza ed il servizio siano elementi sui quali far leva per contrastare un web che, finalmente, comincia (seppur timidamente) a dover fare i conti con la digital tax, Federmoda Confcommercio Ascom Padova sottolinea, in 5 principi, le basi del saldo “senza sorprese”:

  1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
  2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
  3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
  4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
  5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.