Sbarca in Veneto Tippest.it la rivoluzionaria start up dei coupon online

 
Sono 2 giovani imprenditori padovani a lanciare questa sfida al territorio veneto: Riccardo Checchin e Thomas Visentin, poco più che 26enni ma con alle spalle una profonda conoscenza del settore della ristorazione e dei locali notturni, si sono presi carico di portare  Tippest Veneto ai risultati della Romagna coinvolgendo le province di Venezia, Treviso e Padova. Un’operazione su cui Tippest punta per contribuire al raddoppio del fatturato 2014.
«Appena siamo venuti a conoscenza di Tippest.it abbiamo capito la forza rivoluzionaria di questo progetto nel mondo del couponing on-line. Abbiamo contattato subito i ragazzi di Tippest ed in pochi mesi siamo riusciti a far partire il progetto anche qui da noi. Abbiamo già una 50ina di offerte e la risposta degli esercenti è ottima – spiegano Riccardo Checchin e Thomas Visentin, responsabili dell’area veneta del portale di social shopping Tippest.it. – Rispetto ad altri colossi noi offriamo un servizio mirato, seguiamo i nostri clienti in tutte le fasi di costruzione dell’offerta e durante il periodo nel quale i nostri utenti utilizzano i coupon perché crediamo che un cliente soddisfatto e coccolato è un cliente che ritorna e che trasmette agli amici la sua esperienza. È questa la logica di un modello di pubblicità in “conto vendita” che avvantaggia tutta la filiera, con costi più bassi per l’esercente e un atteggiamento proattivo per l’utente finale».
Un nutrito gruppo di blogger che recensiscono le proposte ma anche la cura del cliente lato offerta attraverso personal assistant e una rete commerciale fortemente territoriale, sono gli elementi di un successo che fanno di questa start-up la forza emergente del settore coupon, con performances in controtendenza rispetto ai colossi del settore.
Ed i risultati danno ragione ad un modello che è riuscito a amalgamare i migliori ingredienti di un business ormai affermato in tutto il mondo con la forza dell’essere locali.
Tppest.it è nata dall’incontro di 4 giovani imprenditori romagnoli nel 2012, Stiven Muccioli, Luigi Angelini, Edward Scialfa e Giuseppe Bubani, che si sono approcciati al mercato emergente dei “Daily Deals” (offerte locali a tempo) creando un modello “locale” che permette a Ristoranti, Centri benessere e altre strutture dedicate al tempo libero, di promuoversi attraverso un canale online con la formula del “conto vendita” (quindi senza investimenti, ma riconoscendo una provvigione sul venduto) e corroborando l’offerta con una giusta dose di pubblicità sui media tradizionali.
Così Tippest.it, partita nel giugno 2012 con 100 mila euro di capitale interamente autofinanziato, senza incubatori o venture capital, ha raggiunto in 6 mesi il pareggio di bilancio per poi macinare utili a ritmi incredibili.
Nei sui primi 18 mesi di vita ha superato la soglia dei 2 milioni di euro di giro d’affari, proponendo numeri eccezionali (150.000 clienti e 1800 strutture, 50.000 App scaricate per mobile ed una community di oltre 200.000 utenti) nelle 3 provincie romagnole (Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena) e superando il primo operatore mondiale del settore (Groupon).
Ora, anche grazie all’apertura di Tippest Veneto, la società punta ad un altro raddoppio.
Ma Tippest non è solo fatturato: partita da un nucleo iniziale di 4 soci ora la start up può contare  su oltre 20 collaboratori diretti, tra commerciali, blogger, personal assistant (su base provinciale) e inside saler nella sola Romagna a cui si aggiungono i 4 operatori del primo nucleo della struttura in Veneto, mentre la ricerca di personale è sempre attiva.
«Il nostro modello è assolutamente unico – dichiara Stiven Muccioli, co-fondatore e CMO (Chief Marketing Officier) di Tippest.it. – Scegliamo di mettere online solo strutture “controllate” (un team dedicato di blogger “prova” le strutture in incognito) e forniamo un servizio di assistenza clienti locale e dedicato (1 operatore per l’assistenza clienti per zona). Oltre a questo, abbiamo una fortissima presenza sul territorio, che ci permette di offrire un servizio di altissimo livello sia agli esercenti (con un ritorno di clientela e di immagine molto importante) sia agli utenti (con percentuali di soddisfazione del 90%)».
 
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