Scandalo Ecofficina e nuovi risvolti che riguardano il prefetto Impresa. Federcontribuenti: “Denunciammo tutto già due anni fa”

 
il presidente nazionale di Federcontribuenti Marco Paccagnella

“Nel marzo del 2016 la mia confederazione ed io personalmente chiedemmo lumi sulla vicenda di Ecofficina e del suo presidente Simone Borile. Ora dopo quanto sta emergendo sull’ ex prefetto di Padova e del suo vice credo che una risposta istituzionale ci debba essere”. Lo scrve, in una nota, il presidente di Federcontribuenti Marco Paccagnella riportando quanto affermato due anni e mezzo orsono su Ecofficina e su Barile con un appello ai parlamentari padovani ” perchè si scoperchi la pentola dell’accoglienza che ruota attorno a Ecofficina”.  ”Credo che sia giunta l’ora – scriveva il presidente di Federcontribuenti – che chi ha responsabilità politica faccia chiarezza circa la vicenda di Ecofficina e del suo presidente Simone Borile, presidente del consiglio di amministrazione del bacino di smaltimento dei rifiuti Padova Tre: un Consiglio di amministrazione che ha infarcito di “parenti eccellenti” l’azienda che ha accumulato oltre 30 milioni di euro di buco e il business dei richiedenti asilo con volume d’affari di piu’ di 10 mln di euro”.
“Qualcuno – sottolineava Paccagnella – dovrebbe chiedere al ministero dell’interno conto del potere crescente di Simone Borile, che è passato con disinvoltura dall’azienda che smaltisce rifiuti alla cooperativa che in Veneto si occupa di una grande mole di richiedenti asilo. Ecofficina è diventata una sorta di asso pigliatutto, fatturando direttamente e indirettamente un volume d’affari che stimiamo non inferiore a dieci milioni di euro. Ci chiediamo se dopo aver creato una voragine nei conti pubblici della bassa padovana, rischiando di far saltare il pareggio di bilancio di metà dei comuni che afferivano a quel consorzio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ora Borile sia diventato tutto d’un tratto un manager capace di far quadrare i conti. Non vorremmo che tra un paio d’anni la stessa situazione venuta alla luce si ripresentasse nel padovano e nel vicentino dove Borile attraverso la cooperativa continua a ricevere ingaggi diretti milionari dalle locali prefetture. Chiediamo che sulla vicenda venga chiesta al ministero dell’Interno una accurata istruttoria”.