Scontri in piazza tra polizia ed attivisti del Centro sociale Pedro: sindaco e vicesindaco “siamo sempre contro la violenza”

 

Com’era ampiamente prevedibile la contromanifestazione promossa dal centro sociale Pedro, a cui hanno partecipato anche esponenti di Coalizione Civica, è finita malissimo ieri sera, con scontri tra poliziotti e manifestanti e due manifestanti fermate.
Il raduno di circa 300 persone era stato convocato in piazza dei Signori per contrastare il corteo di Forza Nuova e di alcune sigle del radicalismo cattolico pro life.
Qui di seguito la dichiarazione del sindaco Sergio Giordani e del Vicesindaco Arturo Lorenzoni sulle manifestazioni di questa sera, 29 marzo.
Certamente siamo amareggiati che il cuore della città sia stato teatro di tensioni che purtroppo erano nell’aria; le persone ci chiedono che queste situazioni non capitino più, vogliono una città tranquilla e fruibile da tutti. Padova non vuole tornare indietro e non vuole essere usata da nessuno. Noi siamo sempre contro la violenza e leali ai principi costituzionali. Sulla base di questo, respingiamo ogni strumentalizzazione. Avevamo suggerito soluzioni diverse, come sempre in uno spirito di dialogo, non certo per fare polemica, ma perché da amministratori è nostro compito collaborare a gestire le complessità di una grande comunità come quella cittadina. Consapevoli che l’ordine pubblico non è una nostra competenza, confermiamo il rispetto per chi ha l’onere della decisione e per tutti i suoi collaboratori. Auspichiamo con forza, offrendo la nostra leale collaborazione a tutte le Istituzioni, che in futuro i padovani vivano contesti più sereni“.
Il centro sociale Pedro sulla pagina facebook rivendica la mobilitazione e annuncia un’altra giornata calda per oggi, sabato 30 marzo, a Verona, in concomitanza con l’arrivo al congresso mondiale della famiglia del ministro dell’interno Matteo Salvini:
La giornata di oggi ci consegna un dato inequivocabile: quando si mettono in moto processi aperti e assembleari, quando la determinazione è collettiva, quando la posta in gioco è la difesa dei diritti non ci sono diktat che tengano.
La disobbedienza di massa al diniego imposto dalla Questura alla mobilitazione antifascista rappresenta il fallimento di qualsiasi velleità sceriffesche di Paolo Fassari. La gestione criminale dell’ordine pubblico fatta in piazza oggi, contrapponendosi alla stessa volontà dell’amministrazione comunale, dimostra la totale incapacità del questore. Una manifestazione fascista antiabortista viene fatta sfilare, un corteo antifascista che avanzava a mani alzate caricato violentemente, con due compagne fermate e altre due ferite.
Fassari deve dimettersi. Senza se e senza ma. E da oggi partirà una campagna pubblica che non si fermerà fino a quando non lo vedremo con le valigie in mano.
Padova ha dimostrato di saper aprire dal basso spazi di libertà, di movimento, di agibilità pubblica e politica. Lo ha dimostrato per l’ennesima volta in questo meraviglioso mese di marzo. Questo è il bene più prezioso per la città, che ci impegneremo a difendere e moltiplicare.
Padova libera!
Domani tutte/i alle 13 in stazione per andare ia Verona per sovvertire insieme il vento reazionario“.