Sequestro Dozier: il documentario al San Gaetano

 

In occasione del Festival della Cittadinanza e della Giornata della memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi (9 maggio)

La storia siamo noi – Partita a tre: sequestro Dozier documentario prodotto dalla RAI alla presenza del regista e delle autorità: sabato 5 maggio 2012, alle ore 10.00 all’Auditorium Centro Culturale Altinate / San Gaetano. Il generale Dozier è tornato a Padova recentemente, sempre al San Gaetano, e risale a quella occasione la foto qui a fianco. La proiezione sarà introdotta dai saluti di Flavio Zanonato, Sindaco del Comune di Padova, a cui seguirà poi una tavola rotonda con Davide Di Stadio, uno dei registi del documentario assieme a Marco Melega; Pier Vittorio Buffa, giornalista e direttore della redazione web dei giornali locali del Gruppo Finegil – L’Espresso; Silvia Giralucci, giornalista, autrice del libro “L’inferno sono gli altri” e figlia di una vittima delle Brigate Rosse; Claudio Piron, Assessore alle Politiche Giovanili.

Un Generale americano, il più alto Comandante delle Forze Terrestri Nato in Italia, di stanza a Verona, viene rapito nella sua abitazione da un commando di brigatisti. Gli occhi del mondo puntati sull’Italia. Un sequestro dagli esiti imprevedibili: per lo Stato è la partita più difficile degli anni di Piombo. E come per ogni sequestro l’interrogativo è sempre lo stesso: trattare o non trattare?

Il 28 gennaio 1982 Padova scopre, con la liberazione del Generale americano James Lee Dozier, avvenuta a seguito di un blitz dei Nocs (coordinato da Umberto Improta, vice capo dell’UGIGOS – la struttura che coordina a livello centrale le sezioni della Digos), che il covo nel quale era stato tenuto prigioniero per oltre un mese l’ostaggio è nella nostra città, in un appartamento di via Pindemonte 2, alla Guizza.

Ancora una volta Padova si trova al centro delle strategie dell’eversione, in uno dei momenti che a detta di molti storici segnerà uno dei punti di svolta e l’inizio del declino del fenomeno brigatista e degli anni di Piombo.

“Ritorniamo ancora una volta – dice l’assessore Claudio Piron – a preoccuparci della nostra storia recente, della storia del nostro paese e della necessità di riconsegnarla in tutta la sua complessità ai giovani, agli studenti e a tutti coloro che hanno a cuore la vita sociale e civile della nostra comunità.

Una comunità che ha subìto violenze e atrocità, ha conosciuto gli effetti devastanti del terrorismo e dell’aggressione alle Istituzioni, della disumanità di una lotta politica fuori controllo che tutto ha sacrificato alla furia ideologica, colpendo persone inermi o al servizio delle istituzioni.

Ritorniamo al nostro compito, conoscere i fatti, riconoscere le responsabilità, dare voce alle vittime e ai loro familiari, dire no sempre e comunque alla violenza, all’aggressione, alla riduzione della persona a strumento o a pezzo di un ingranaggio…

Rimettiamo al centro il valore della persona e la sua dignità, la sacralità della vita di ogni uomo, il valore delle istituzioni e il loro insostituibile ruolo di garanzia della libertà di tutti e di ciascuno. Rendiamo memoria e onore alle vittime del terrorismo e delle stragi perché il loro sacrificio e la sofferenza dei loro familiari restino monito e impegno per noi a costruire una comunità più civile, più giusta, più solidale, più attenta alle attese dell’umanità”.