Sergio Giordani spiega il piano per il verde pubblico in via XX settembre e piazza Castello

 

Dopo i tagli degli alberi in via XX settembre e piazza Castello, Sergio Giordani ha deciso di invertire la rotta rispetto alla precedente amministrazione che ha deciso di rimpiazzare le storiche alberature della zona con piante più giovani:
Basta abbattere indiscriminatamente gli alberi, il più delle volte per ricavare nuovi parcheggi! In questi due anni e mezzo abbiamo assistito a un disastro. E’ inutile girarci attorno, l’amministrazione Bitonci non era amante del verde. Per me invece questo è un argomento che mi è particolarmente caro e non solo perché una delle mie passioni è proprio quella della cura delle piante, ma perchè una città con più verde è una città più sana e più vivibile. Quando sarò Sindaco un albero sarà abbattuto solo quando è strettamente necessario e comunque prima di procedere la pratica passerà sulla mia scrivania. Capisco perfettamente le preoccupazioni dei padovani che vedono spuntare improvvisamente le motoseghe che tagliano grandi alberi senza alcuna informazione. Basta azioni fatte di nascosto. Torneremo a rendere pubblica ogni singola attività con le motivazioni che la supportano. E questo varrà sia per gli abbattimenti che per gli impianti. Sarà di nuovo tutto on line, come già si faceva: purtroppo l’ex Sindaco ha “tagliato” anche questa doverosa forma di dialogo e trasparenza nei confronti dei cittadini. Fanno sorridere le affermazioni di un suo assessore preoccupato che gli alberi da piantare siano “autoctoni”: questa ossessione per tutto ciò che è “foresto” anziché occuparsi dei problemi reali è ridicola. Vi do un dato che chiarisce bene come stanno le cose, perché i numeri non mentono mai: nel primo anno di amministrazione Bitonci sono stati piantati 230 alberi, un record negativo se si pensa che l’anno prima ne sono stati piantati 2.300. L’impegno sul verde e l’alberatura, è stato letteralmente decimato, ma d’altronde una delle prime cose che ha fatto è stato eliminare il Settore Verde che aveva il compito di pianificare e gestire gli alberi in città. Segato anche quello.Su questo tema voglio prendermi quindi degli impegni precisi e irrinunciabili: per prima cosa un piano massiccio di impianti perché voglio che Padova sia la città amica degli alberi, un piano a medio lungo periodo che preveda di portare la nostra alberatura da 50.000 a 70.000 alberi. Si può fare agganciandoci subito alla Legge 10 che prevede che venga piantato un albero ogni bambino nato: è un principio suggestivo, ma molto concreto che può far cambiare ritmo sui nuovi impianti e costruire un futuro più verde.Inoltre serve rispetto per le nostre alberature che sono parte integrate e preziosa della nostra città e ci vuole trasparenza sulla gestione e sulla manutenzione: basta tagli indiscriminati. Avremo una cura maniacale dei nostri alberi perché se non sono seguiti in modo continuativo da fonte di bellezza e benessere possono anche arrecare dei piccoli disagi. Infine il dialogo con i cittadini: vanno creati momenti di partecipazione con i quartieri, le scuole, coinvolgendo i cittadini quando si piantano nuovi alberi, ma anche dare la giusta informazione quando si devono abbattere quelli ormai deperiti e pericolosi, informando i cittadini anche sul come ricreare una nuova alberatura quando ormai la vecchia ha fatto il suo corso. Quando si abbatte un albero infatti non ci si può fermare lì, l’azione deve finire con l’impianto di nuovi alberi: è sul futuro che dobbiamo lavorare.

Avremo così una città che respira meglio, con più ombra, più gradevole da vivere: non un lusso ma un dovere anche per i nostri figli e nipoti.